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Epidemic – Lars von Trier

Creato il 08 maggio 2013 da Maxscorda @MaxScorda

8 maggio 2013 Lascia un commento

Epidemic
Nel 1988 Lars von Trier aveva gia’ le idee molto chiare su come si scrive un film anzi come scriverne tre fusi uno nell’altro. Un guasto al floppy del PC ed ecco andare in fumo una sceneggiatura costata oltre un anno di lavoro, pochi giorni per consegnare ma al regista e allo sceneggiatore non e’ restata memoria o voglia di riscrivere il vecchio film. Ne iniziano uno nuovo, ed ecco l’idea, raccontare di un’epidemia che in brevissimo tempo stermina l’intera popolazione mondiale. Parrebbe questa la trama ma poco dopo una voce fuori campo ci avvisa che per una straordinaria coincidenza, i due stavano scrivendo un film su una epidemia realmente esplosa in quei giorni, in quelle ore e che la sceneggiatura altro non era che la cronaca di quanto stava avvenendo.
Due livelli ma c’e’ il terzo. Ebbene regista, scrittore e gran parte dei personaggi altri non sono che loro stessi, portando quindi la duplice realta’ letteraria in una terza trasposta nel cosmo presente.
E’ tutto vero, e’ un gioco, e’ un film o la cronaca ricorsiva di uno script, forse l’"Otto 1/2" in salsa nordica con molta, molta piu’ fantasia, anzi aggiungo una bella immersione nel cinema espressionista tedesco al quale von Trier non si e’ mai sottratto. Metacinema come grimaldello per fare cinema che vuole essere metacinema, roba buona insomma, il tutto con una indifferenza da far sembrare le cose molto facili.
Il titolo del film e’ ben stampigliato nell’angolo alto sinistro sin dalle prime battute e von Trier deve essersi diverto tantissimo nel confondere le acque intrecciando anche con questo artifizio la sintassi narrativa..
E a proposito del finale, e’ il momento straordinario nel quale i tre piani si fondono in un turbinio terrificante e straniante, perno attorno al quale la trama si avvolge e diviene circolare, laddove la fine e’ l’inizio e viceversa, senza trucchi e senza inganni, cio’ che von Trier si era preoccupato di spiegarci per filo e per segno da subito.
Senza ombra di dubbio, un grande, grandissimo film che non si esaurisce ad una sola visione ma che anzi invita a molte altre riletture. Con cosi’ poco materiale non tutti ci riescono ed e’ un merito del quale dare atto al regista danese.

Scheda IMDB


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