In Serbia vi è la prima grande reazione alla “dittatura bancaria” della BCE(come è stata definita più volte). Infatti è stata approvata una legge che limita l’indipendenza della banca centrale serba: il nuovo governo controllerà tutti i provvedimenti e le azioni della banca centrale serba intervenendo quando lo riterrà necessario. La notizia sarebbe stata ignorata come spesso avviene, ma il FMI ha deciso di esprimere il suo dissenso verso la legge varata dal nuovo esecutivo guidato dal socialista Dacic. Questo evento è stato presentato dalla stampa come un problema per la stabilità bancaria europea: la Serbia si dichiara come una “spina nel fianco” della BCE e il rischio di contagio con Italia, Grecia o Spagna e poi in tutta Europa è molto alto.
Qualcuno dalla periferia ha osato sfidare il modello bancario europeo.
Intanto in Spagna Sanchez Gordillo fa parlare di sé: egli ha guidato un “esproprio alimentare” in un supermercato martedì scorso e ha dichiarato che questa è stata un’azione simbolica e che il prossimo obiettivo sono le banche. Il sindaco “rosso” di Marinaleda ha diretto l’assalto ad un supermercato nella città limitrofa di Ecija portando via tre carrelli della spesa pieni di pasta, fagioli, lenticchie e altro per poi distribuirli a dei disoccupati di Siviglia.
Gordillo è famoso perchè il suo comune ha organizzato delle cooperative comunali ortofrutticole dove tutti guadagnano lo stesso stipendio e non vi è nessun disoccupato.
Il suo motto è sempre stato: “La terra a chi lavora!”.
Il caso spagnolo e il caso serbo insegnano che ci sono vie alternative a quella “unica” propugnata dall’unione europea per affrontare la crisi economica attuale.
Sono piccoli casi che possono anche non destare tanto scalpore ma nascondono significati alquanto importanti: sono il simbolo della “ribellione” al neoliberismo e alla dittatura delle banche e dei mercati.