Magazine Maternità

Epistolario

Da Seavessi

Caro MaritoNP,sono ancora incazzata come un cespuglio piuttostoindisposta nei tuoi confronti. Non mi passa.Facciamo che per un po' sto nel mio, per non dire coseche poi finiscono a schifo.Più di così non ce la faccio.Buon compleanno da tua moglie,la tizia a cui hai detto di andare a farsi un  giro per darsi una calmata,dimenticando che tua moglie il giro non può andarseloa fare, unless portarsi dietro l'Infanta che vuole le patatine al bar eRevoluciòn che prende come una violenta offesa personale il fatto che lacarrozzina si fermi.


Infanta, amore,misura di ogni amore da te in poi.Infanta che mi fai scoppiare il cuore e spesso anchela testa, Infanta così simile a me coi congiuntivi e i tuoi squali,Infanta così diversa da me, con la tua leggerezza e latua logica ferrea e ineluttabile.Infanta che canti a squarciagola le canzoni da stadio,e ovviamente scegli di farlo mentre ci sono i parenti in visita, e che quandoRevoluciòn urla e Seavessi fa la faccia smarrita rifili alla piccola iena il tuodito da ciucciare - e quella tace, perché è ovvio Infanta, sai di buono.Infanta credimi, mi dispiace di non essere quello cheti serve, ora, di avere così poca pazienza, di dare di matto davanti allaNmillesima replica di Pippi Calzelunghe e di costringerti a sorbirtiimprobabili documentari su un tizio che mangia le vipere crude.mi dispiace non avere tempo e spazio, o non quello chevorrei, ma credimi Infanta, passerà.Credimi Infanta, sotto tutto questo sclero c'è unafelicità immensa, che a volte quando il sonno lo permette già viene a galla,quando vi guardo vicine.Credimi, Infanta, e se non mi credi ora mi crederai ungiorno, quando ti addormenti e ti tengo la mano calda e sporca di pennarello,qualunque altra cosa sentirai dire nella tua vita,credimi Infanta,In quel tenerti la mano c'è tutto il mondo.


Revoluciòn,nomen omen, e chi sa il tuo vero nome sappia che èvero in ogni senso.Stessa voce ultrasonica di ZiaBella (credo che iNonniG abbiano gli incubi quando gli fai ricordare l'insonne infanzia di ziettatua), stessi occhi blu ma già viranti al grigio di tua sorella,e il carattere no, è tutto tuo, e già vien fuori untemperamento che quando sarai adolescente ooooooh yes, ci sarà da divertirsi.Raviolino del plin, che passi da sonno profondo a urlaferoci in mezzo secondo, mia Pasionaria, mia Verdun,Sorriso improvviso e inaspettato che rammollisce tuopadre e fa ridere me,amore mio,benvenuta.



Cara Seavessi,uelà, come butta fratella? Sono il tuo Mononeurone,senti come parlo gggiovane!Qui stiamo bene, tutto moooooolto tranquillo, sì,siamo maestri dell'eufemismo. No, non è che mi sono moltiplicato, son sempre solo io, ma parlo in noi come il Divino Otelma per sentirmi meno solo.Seavessi, parliamone un attimo. E' inutile che incolpiil tuo inconscio, tu non ce l'hai un inconscio ricordi? Avevamo detto che nonci serviva e prendeva solo un sacco di polvere e tanto non lo usavi mai.Quindi, Seavessi mia cara, per favore, non hai nessuntrauma infantile o dolore segreto da smaltire.Se prima di andare a letto mixi un libro su Borsellinoe uno di ricette americane,non puoi lamentarti che poi sogni di infornare unateglia di muffin e che esplode il forno, e ti sembra di sentire la sirena deisoccorsi e invece è Revoluciòn che reclama.Seavessi, ma un bel libro di Moccia no?NOI apprezzeremmo.

Care blogamiche,scusate di cuore se non rispondo ai commenti, e non perché non gradisca, ché anzi mi scaldano il cuore e l'umore in queste giornate di mammitudine totale; è che il tempo è quel che è, e la connessione pure, ma sappiate che siete importanti.
Vostra S.

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