Epopea risorgimentale italiana e dell’Europa Unita
31 agosto 2015 di Redazione
di Lucio Causo
Il numero 1 della rivista Sud Puglia del 1994 riporta una nota di Paul Samuelson, premio Nobel, il quale, in accordo con Franco Modigliani, anch’esso insignito del Nobel, scrive che l’Italia farebbe bene a rimanere fuori dallo Sme per non subire gli alti interessi della Bundesbank. James Galbraith, figlio dell’ambasciatore in India, premio Nobel anche quest’ultimo, docente nell’Università del Texas, il 3 giugno del 2012 ha limitato le sue dichiarazioni all’intervistatore del Messaggero affermando che l’Italia è capace di esercitare una vasta riforma tecno-finanziaria in occasione della crisi mondiale.
Storici di fama internazionale rilevano che Teodosio I, imperatore spagnolo, padre di Arcadio, di Onorio e di Galla Placidia, divise nel 395 il suo impero in Orientale ed Occidentale, sotto la tutela di Rufino e di Stilicone, ed analizzano il parallelismo fra l’Impero d’Oriente e l’Unione Europea, dato che le istituzioni del governo bizantino durarono dieci secoli, non essendovi motivo di opposizioni ad un governo che adottava sistemi quasi perfetti, nonostante fosse ordinato da Teodosio il massacro di 7.000 tassalonicesi per il quale l’imperatore fu costretto a chiedere sottomissione e perdono a Sant’Ambrogio di Milano.
David Abulafia nel 1977 ha pubblicato in Gran Bretagna Le due Italie per commentare il particolare dualismo fra il feudalismo meridionale e lo sviluppo del Nord.
Giuseppe Mazzini e Carlo Cattaneo sono considerati come i massimi rappresentanti del Risorgimento italiano fra altri illustri esponenti; essi furono accaniti repubblicani, scrittori di opere sociali e politiche ed uomini d’azione; patrioti attivi durante e dopo le cinque giornate di Milano del 1848; Mazzini fu il portabandiera del Battaglione F. Anzani, dirigendosi verso Bergamo per concludere l’insurrezione di quella Città.
Alberto Magno, nato a Colonia nel 1193 ed allievo nell’Università di Padova, entrò nell’Ordine dei Domenicani che lo contestarono per la sua adesione ad alcune tesi razionalistiche, fu vescovo di Ratisbona, ebbe come discepolo Tommaso D’Aquino, lasciò un messaggio fondamentale per le radici dell’Europa cristiana determinante per l’annullamento dell’idealismo greco e le nuove garanzie di solidarietà, estese anche alle categorie laiche.
Nel 2004 Jacques Le Goff ha scritto per l’editrice Laterza La Civilizzazione dell’Occidente.
Il 25 marzo del 1957 “l’Uomo della Federazione Europea”, Robert Schuman, ha visto nascere a Roma gli atti della Comunità del Carbone e dell’Acciaio e pertanto nel 1959 è stato nominato presidente della prima Assemblea Parlamentare Europea.
Osvaldo Spengler affermò il tramonto dell’Occidente che sarebbe avvenuto nel 1922, il mondo della cultura del 1914 aveva diramato l’appello di 93 scienziati, tra i quali Plank e Rotgen e Adolf Von Harnack con il suo stuolo di teorici protestanti per distogliere i governanti delle nazioni europee e dissentire dalla imminente catastrofe.
Gli scienziati che hanno assicurato l’uso pacifico dell’energia atomica e la diversità degli interessi dei paesi europei non hanno garantito l’agognata pace fra i popoli e sono caduti i principi protocollari di benessere con la terrificante crescita dei disoccupati dell’Unione Europea.