27 aprile 2012 di Denis Michelotti 3 commenti
Per prima cosa è importante evidenziare come da giovedì 19 aprile, cinque giorni dopo la morte di Piermario Morosini, la Lega Pro abbia introdotto i defibrillatori su tutti i campi di prima e seconda divisione. In più è stato sottoscritto un accordo con la federazione medico sportiva per la gestione di ogni tipo di emergenza sui campi e che comincerà ad avere effetto dal prossimo campionato, se non già dai playoff di quest’anno.
Venendo al consiglio federale della giornata di venerdì 27, la proposta più significativa è stata quella che vuole, per la stagione 2013/14, la creazione di un’unica divisione composta da tre gironi di venti squadre. La prossima sarebbe quindi una stagione transitoria dopo la quale la seconda divisione verrebbe definitivamente cancellata. Tale scelta deriva dalla constatazione che il numero attuale delle società professionistiche è troppo elevato perchè siano in grado di poter sopravvivere a lungo garantendo il regolare pagamento degli stipendi ai propri dipendenti. Niente più deroghe quindi per chi non avrà i conti in regola o gli stadi a norma. Anche quest’ultimi saranno oggetto di analisi e un’ulteriore sfida della Lega Pro consiste nel cercare di far abbattere le barriere ad almeno dieci impianti entro la stagione 2012/13.
Per quanto riguarda lo spinoso tema del tifo, si cercherà, tramite accordi con gli oratori e con il CSI, di portare sugli spalti dei campi sportivi quanti più bambini possibile. Grazie ad un’intesa con il Ministero dell’interno, verrà introdotta poi una tessera chiamata Fidelity Card, stretta parente di quella “del tifoso”, ma slegata dai circuiti bancari, che consentirà ai possessori di entrare liberamente in tutti gli stadi. L’intento è quello di diffondere una cultura che veda il supporter delle squadre come un cliente, che come tale va tutelato, o addirittura come un socio. Un’altra innovazione che si vuole introdurre sarà infatti quella del “Supporter trust“, che permetterà ai tifosi di comprare delle quote societarie dei club.
Molto attiva la Lega Pro anche s’un fronte caldo come quello del calcioscommesse. Un accordo con Sportradar, società leader mondiale per la fornitura di dati e statistiche collegati allo sport e specializzata in servizi antifrode, permette di tenere monitorati al meglio i flussi anomali di puntate. Sempre grazie a Sportradar poi, dall’ottobre 2011, è stato possibile formare del personale che costituisce quello che oggi viene definito l’Integrity office della Lega Pro e che vede un referente all’interno di ogni squadra con compiti di controllo.
«Giovani, territorio e valori sono i tre punti sui quali ci stiamo concentrando per costruire il futuro della Lega Pro», spiega il DG Francesco Ghirelli. «Il modello calcio come l’abbiamo conosciuto fino ad oggi non è più sostenibile», continua, «per questo è importante avere il coraggio di ammetterlo e fare di questa crisi un’occasione per innovare». Qualcosa comincia quindi a bollire in pentola ed è un segnale positivo, perché se prima vedevamo il mondo del calcio totalmente immobile, ora abbiamo almeno il dubbio che qualcosa si stia muovendo. E se davvero nel campionato 2013/14 ci sarà una sola divisione con sessanta squadre riversando tutte le altre nel dilettantismo, possiamo scommettere che assisteremo ad una vera e propria rivoluzione copernicana.
Clicca qui per leggere le decisioni che sono state prese nel consiglio federale di venerdì 27.
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