eppure

L'avevo detto che con la fine di marzo si svoltava.
E infatti, sarà la pasqua, ma mio papà sembra risorto, proprio come Lui.
Non ascenderà al cielo, ma per lo meno deambula - anche se non sull'acqua,
e ogni tanto sorride.
Ha ricominciato a occuparsi di conti,
a ossessionare tutti con il computer e il cellulare che gli si ribellano sotto quelle dita fragili,
e solo ogni tanto ammette di essere un poco confuso,
ma con quei tre marmocchi intorno lo siamo tutti.
noi, la family (ma non di gemonio) al completo, siamo andati al mare,
per quattro sacrosantissimi giorni,
ma mica dove pioveva,
no,
proprio là dove splendeva il sole,
unico pezzettino del Tirreno, credo,
a testimonianza della famosa svolta,
che ci porta botte di fortuna
e non le consuete botte di sfiga (scusa fede).
e infatti i tre ora sono belli come il sole,
e io mi incanto a guardarli,
con quella faccia tutta salute che qui a milano ce la scordiamo.
i due grandi hanno fatto il bagno,
giocato a pallone sulla spiaggia dalle 7 alle 8 ore al giorno,
imparato qualche espressione in romanesco,
"che bello mamma, io vorrei saper parlare sempre così"
(aaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh)
si sono fatti degli amici che poi ci siamo anche scambiate il numero di telefono noi mamme,
consapevoli che non ci saremmo riviste mai più,
ma anche che certi entusiasmi non vanno smorzati.
il piccoletto ha dormito tre notti con mamma e papà,
e dall'emozione ha anche bagnato il letto,
tesorino bello,
come fanno i cagnolini quando sono eccitati.
ha fatto castelli di sabbia e talvolta di rabbia,
bagnato i piedi nel mare,
raccolto conchiglie,
ha disquisito con gli amici grandi del papà,
ha piegato tutti ai suoi desideri,
ha mangiato chili di cioccolato,
è stato proprio felice.
tutto bene, insomma.
tutto rosa.
tutto splende.
(eppure,
la lama scava silenziosa e
il respiro resta corto.
l'ansia,
la noia
sono sempre qui.
ad aspettarmi.
oltre ogni parentesi).