Equànime
Dal latino tardo aequanimis, più comune aequanimus, composto di aequus ‘uguale, imparziale’ e animus ‘animo’.
Aggettivo.
Alieno da passioni e pregiudizi, che è di animo disinteressato, sereno e imparziale in ogni caso e verso chiunque: giudice equanime.
Che dimostra equanimità: un giudizio equanime.
Una (parola) giapponese a Roma
Parashah [para’Sa]
Voce ebraica, propriamente ‘sezione’.
Sostantivo femminile invariabile.
(religione) Nell’ebraismo, ognuna delle sezioni del testo della Torah che vengono lette una alla settimana nelle sinagoghe.
Quando si racconta a qualcuno un segreto, o qualcosa che si ritiene non debba essere divulgato, si può sfruttare l’occasione per rendersi simpatici dicendo, alla fine, Ora dovrò ucciderti perché sai troppo.
Cinquantesimo libro, secondo indizio
Malato. Capita. Brutta storia. Allora si deve andare dal dottore. Non prima, però, di avere sbrigato qualche faccenda e avere fatto colazione. Colazione, chiamiamola così.