ben ritrovati dopo tanto tempo.
Il programma è molto semplice: si fonda sul presupposto che spesso non ci rendiamo conto di quanto potremmo amarci e quanta fatica facciamo per perdonarci e lasciar andare. Mi sono resa conto che, anche con tanto sforzo, mancavano i principi di base nella mia ideologia quotidiana: non stavo ancora rispettando pienamente il mio essere umana, il mio possedere un corpo; oltre a svolazzare un po' troppo nei meandri del cielo blu, tra le nuvole, malgrado la mia convinzione di amarmi.. non lo stavo facendo. Mancava qualcosa di importante, fondamentale.. qualcosa DI BASE.
Sì, perchè, quando ci dedichiamo molto alla nostra ricerca spirituale, al nostro percorso, alla nostra crescita e alla nostra evoluzione, rischiamo spesso di iniziare a volare, di qua e di là, e ci dimentichiamo completamente di vivere. Vivere è qualcosa che si fa adesso, che si fa senza pensare, che ci viene naturale. Ma può capitare di perdere di vista il nostro essere terreni, in questa specifica e meravigliosa dimensione.. e prestiamo troppa attenzione a mente e anima.
Un essere equilibrato è un essere che sa nutrire corpo, mente e anima; materia, pensiero e spirito.. e non che si concentra soltanto sulla mente, sulle credenze, sui blocchi emozionali, sull'inconscio e sull'indagine dell'anima.
Probabilmente non sono ancora arrivata a trovare il mio equilibrio, ma so che qualche passo l'ho sicuramente fatto.. altrimenti non mi sentirei così bene e così a mio agio nei miei panni corporei, credo.
Dunque.. come? Mi è stato molto d'aiuto il film Mangia, prega, ama. Vi consiglio di guardarlo se non l'avete ancora visto, e di riguardarlo altre mille volte se l'avete già visto. Ormai è diventato il sottofondo irrinunciabile delle mie giornate. Vi esorto a riflettere su una frase importante: all'inizio, lo sciamano dice alla nostra cara protagonista - che rappresenta platealmente tutti noi - "Devi avere come quattro gambe, per essere ben ancorata a terra, e guardare il mondo con il cuore.. così, troverai Dio" (o qualcosa del genere, magari ho sbagliato qualche parola ma il senso è questo).
Cosa significa?
La pace non si trova soltanto in meditazione, la pace non è rinchiudersi nel silenzio di un bosco solitario, sulla cima di una montagna.. la pace è uno stato costante, che richiede una profonda consapevolezza del qui e ora, dentro la vita, con la vita. Nelle gambe, nelle braccia, nel cibo, nei baci, nello studio, nel prendere il tram, nel parlare, nel ridere.. Dio è uno stato di coscienza, che non va ricercato nell'esclusione dal mondo terreno. Dio è in ogni cosa che vi circonda, nella bottiglietta d'acqua, nella matita, nel piatto.
Il fatto è che.. BISOGNA DIMENTICARSENE.
Non possiamo continuare a vivere pensando che Dio è ovunque.. altrimenti pensiamo Dio e non viviamo Dio.
Non c'è bisogno di cercarlo.. vivete. Vivete e scoprirete.
Trovo che sia assolutamente normale, all'inizio di un qualsivoglia percorso di crescita personale più o meno spirituale, dedicarsi molto alla mente e allo spirito, perché ad essi non abbiamo prestato attenzione per molto tempo. Ma, alla fine, ciò di cui abbiamo bisogno è equilibrio. E quindi dobbiamo saper ritornare alla "terrenità".
In un certo senso, è dimenticarsi di tutto ciò che abbiamo letto e studiato, ascoltato e visto.. Perchè?
Perché una volta che l'avete capito, che ve lo siete ripetuti mille volte più una, una volta che l'avete sentito in tutte le salse.. è ora di lasciar andare. Vi serviva saperlo, per demolire le vostre credenze. Ma poi dovete fare il salto. Dimenticare e vivere.
Perchè? Perchè i libri, gli scritti, le riflessioni, non sono che libri, scritti e riflessioni di altri, che tentanto di descrivere a parole cosa significa vivere. E' la loro esperienza e per la felicità che ne è conseguita desiderano condividerla con voi. Ma voi non siete loro. E non potete continuare a vivere pensando alle esperienze di altri.
Ad un certo punto, dovrete staccarvi e farvi la VOSTRA esperienza. Applicare, provare.. e fingere di non sapere più nulla. Vivere e basta. Hakuna matata.
Ad un certo punto, mi sono resa conto che ogni cosa mi accadesse per me doveva essere analizzata, tritata dal mio cervello, per capire perché e ringraziare. E' fantastico, capacità di analisi iper-sviluppate.. ma a che servono, se poi anche la più futile delle esperienze non la vivo, ma la analizzo soltanto?
E' vero che in ogni circostanza c'è un dono.. ma non dovete per forza sedervi e iniziare a capire qual è. Si rivelerà con chiarezza al momento giusto, magari mai; abbiate fiducia e ringraziate. E subito passate a vivere di nuovo, con il cuore pieno di gratitudine, le altre mille meraviglie che vi aspettano.
Il fatto è che anche adesso suono come qualsiasi scrittore che avete già letto miliardi di volte.. un po' mi irrita, questa consapevolezza, ma so che non ci sono altri modi per comunicare tutto questo.
Lasciatevi andare. Giocate, giocate, giocate.
Sperimentate la leggerezza dell'essere, smettete di prendervi sul serio e di prendere sul serio tutto ciò che vi succede.
Al di là di tutto e di tutti, siete voi e siete nella vostra vita, umana, così umana da spaventare a volte, ma così terribilmente bella.
Andate a bere un aperitivo, andate a fare una passeggiata, a fare shopping, a mangiare un gelato, a comprarvi dei vestiti, andate a ballare, portate vostro figlio a fare un giro, portate fuori a cena la moglie.. vivete. Fate ciò che gli umani fanno. State volando nel blu.. ma è naturale, non dovete continuare a ripetervelo. Il rischio è quello di cadere.. meglio planare con dolcezza, no?
Equilibrio, grazia, gratitudine.Perdono, questa è la chiave.
Un abbraccio umanoGiulia