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Equilibrio

Creato il 22 gennaio 2012 da Drittorovescio
EQUILIBRIO
Uscire un po' e vedere gente, i soliti cari vecchi amici, avrebbe potuto essere una soluzione. Forse la migliore, ma non era dello spirito giusto per affrontarla.
La necessità primaria, quasi come un bisogno fisico, rimaneva la stessa da vari giorni ed era il poter pensare, da solo, a ciò che più di ogni altra cosa riusciva ad occupargli la mente. Era fondamentale trovare un equilibrio tra aspettative e sogno, tra la sua realtà quotidiana e quello che in realtà avrebbe voluto fare. Quell'equilibrio che, se spezzato, avrebbe significato un cambiamento radicale e non solo nella sua vita.
Se avesse potuto dare retta al suo istinto, alle sue emozioni, avrebbe deciso per quel cambiamento di rotta completo.
Provò a valutarlo, brevemente, col pensiero. Gli appariva come un'avventura splendida in cui si doveva, comunque, partire da zero, mettersi di nuovo completamente in gioco e questa era la parte affascinante. Sapeva di non essere solo, per alcuni aspetti, forse, non era mai stato così approvato e confortato nelle scelte e questo avrebbe reso un pochino più facile l'eventuale decisione.
Sapeva anche che molti non lo avrebbero approvato, ritenendolo un incosciente, perchè la mentalità comune era pur sempre quella di salvare le apparenze senza dare spazi ai sogni.
Ma i suoi sogni stavano lì, ben vivi, nonostante tutto, nonostante la quasi mediocrità della vita in cui si sentiva bene fino a poco tempo prima e che ora gli appariva come effettivamente era.
Non era mai stato uno che si conformava alla massa, veniva prima di tutto la sua libertà di pensiero e di azione,  ma stavolta era una situazione del tutto nuova e per questo era difficile trovare un equilibrio.
Doveva anche fare i conti con le sue paure, quelle più nascoste, quelle che mai avrebbe ammesso, quelle che qualcuno era riuscito a percepire. Questo, a volte, faceva veramente fatica ad accettarlo, spesso negando l'evidenza e cambiando argomento, ma a volte, invece, era quello che lo faceva stare bene come non mai, come quando sapeva di poter affrontare qualsiasi argomento senza avere o ricevere nessun limite.
Lo riteneva quasi uno stato di grazia concessogli dalla vita e, come tale, sarebbe stato profondamente ingiusto non viverlo, anche perchè in realtà era quello che aveva sempre sognato.
Pensò che comunque avrebbe dovuto parlarne, ma non era facile trovare il momento e le parole.
Soprattutto le parole erano la parte più difficile.
Aveva paura che non fossero abbastanza "giuste" per esprimere ciò che provava dentro l'anima.
Doveva ricorrere quasi sempre a metafore per farsi leggere dentro, ma, cosa curiosa, quando sentiva di essere capito, subentrava sempre quel suo innato senso di protezione nei riguardi dei suoi sentimenti.
Lo stesso senso di protezione, di accudimento, che nutriva per le persone a cui voleva bene e che lo facevano apparire, come il più saggio, il più sensato, insomma il più forte.
Adesso invece era arrivata una situazione diversa: qualcuno era entrato dentro gli infiniti spazi liberi della sua anima e cercava di occuparsi di lui, di viverlo intensamente. Lui aveva lasciato fare ed aveva fatto la stessa cosa, trovando la chiave di un'altra anima ed era una sintonia speciale.
Mancava solo un equilibrio. Un equilibrio stabile.
La stabilità, non un compromesso. Quella ci poteva essere solo mantenendo quella dimensione speciale che aveva trovato, che lo faceva volare ancora in alto, che dava sensazioni forti, adrenaliniche, ogni giorno.
Non sarebbe stato facile viverla ed ancora meno farla accettare al di fuori, ma doveva pur sempre provarci.
Era davvero una speciale avventura da vivere completamente. Sembrava come l'occasione della vita non materiale, ma sotto un aspetto molto più appagante.
Le parole non dette non sarebbero state, stavolta, un ostacolo ma solo un modo fantastico per capirsi meglio, per andare avanti senza paura e senza ripensamenti. Ringraziando, di volta in volta, per tutto ciò che di bello arrivava.
Forse altri avrebbero fatto dei cambiamenti ma era certo che in ogni caso avrebbe saputo difendere il suo impalpabile sogno che prendeva vita nuova dallo sgretolarsi del quotidiano, con lo spirito curioso del bambino che era sempre rimasto dentro di lui e ne aveva fatto un adulto libero da sovrastrutture, capace di vivere e di far vivere.

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