Osservando la Natura all'Equinozio, si nota innanzitutto il perfetto equilibrio tra le ore di luce e di buio, con la tendenza, ora, al prevalere della luce.
Il seme sepolto nel terreno rompe le zolle ed emerge a nuova vita; le gemme prorompono dai rami e rivestono gli alberi di fiori.
Tutta la Natura è in espansione, pronta a moltiplicarsi, pronta a dare i suoi frutti.
Il mese di Marzo era dedicato a Marte.
Il Marte dell'Equinozio non è però il dio bellicoso delle battaglie, ma piuttosto il principio maschile di natura ignea, che deve congiungersi a Venere.
In un testo di Majer si trovano queste parole:
"Se congiungi questo Marte con la Venere e li leghi con una catena invisibile, si concepirà una soavissima fanciulla, il cui nome è Armonia."
Armonia, nata dalla fusione dei contrari, era la protettrice della concordia e dell'ordine morale e sociale, rappresentava quindi l'equilbrio tra l'egoità e la necessità della vita sociale.
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