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Equo compenso, ovvero la tangente legalizzata alla SIAE

Creato il 21 giugno 2014 da Michelepinassi @michele_pinassi
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In questo Paese di ignoranti digitali, ancora vergognosamente in coda alle classifiche europee per l’utilizzo di Internet e con intere zone costrette a subire un digital-divide peggiore che nel terzo mondo, certo non poteva mancare la conferma, ad opera di un Ministro alla Cultura, delle “tariffe che i produttori di dispositivi tecnologici dovranno corrispondere agli autori e agli artisti per la concessione della riproduzione a uso personale di opere musicali e audiovisive. In particolare sale a 4 euro la quota per smartphone e tablet da 16 Gb, a 0,36 euro quella per le memory card con 4 gb di capacità e a 0,20 euro per i dvd” (Copia privata, Franceschini firma decreto aggiorna quote: “Non è tassa su telefonini”).

Praticamente è come se i produttori di automobili dovessero corrispondere allo Stato una percentuale “equa” per eventuali infrazioni che gli automobilisti potrebbero commettere con le loro auto, o come se i produttori di coltelli, cacciaviti e chiavi dovessero essere “tassati” per eventuali rapine o furti commessi con tali strumenti.

IDIOZIA DI STATO.

Non c’è altro altro modo per definire una tale iniziativa e sconvolge, sinceramente, che ancora nel 2014 un Ministro non sia capace di capire che gli Italiani possono acquistare direttamente all’estero, andando bellamente “in tasca” a questa legge idiota, tramite strumenti di acquisti on-line come eBay o Amazon. Oppure, come faccio io da anni, puntare direttamente al mercato dell’usato, con buona pace dei nostri commercianti e produttori.

Del resto, da un popolo digitalmente ignorante non potevamo che sperare in un ministro così…

Nella foto: Samsung Galaxy S4 mini, che sarà soggetto ad una quota di 4€ di “equo compenso” alla SIAE


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