Claude Pinoteau
Credo sia inutile, nel ricordare la figura del regista francese Claude Pinoteau, scomparso ad 87 anni lo scorso venerdì, 6 ottobre, evidenziare i suoi primi passi nel mondo del cinema, a partire dal 1938, in qualità d’assistente al fianco d’autori del calibro di Jean Cocteau, o, ancora, che, tra i vari film girati, ne Lo schiaffo (La gifle, ’74), con Lino Ventura e Annie Girardot, diede fama alla giovane debuttante Isabelle Adjani (Premio Speciale David di Donatello ’75).La sua pellicola più famosa resterà quel Tempo delle mele (La boum, ’81, un sequel arriverà l’anno seguente) ormai assunto allo status di cult movie, oltre a costituire un valido manifesto generazionale per quanti in quel tempo si stavano avviando, come la protagonista, Vic, un’acerba ma già convincente Sophie Marceau, verso la delicata fase dell’adolescenza: ecco visualizzati i primi turbamenti amorosi, gli scontri generazionali con i propri genitori (i coniugi Beretton, Brigitte Fossey e Claude Brasseur), ma, felice contrasto, non con la ben più moderna e vivace nonnina Poupette (Denis Grey), valida confidente e consigliera.