Dai gabbianone, non te la vorrai mica cavare con la perla di Maurizio Mosca.
So tutto del processo su Farsopoli, tutto. E posso giudicare la sentenza: uno scandalo. Non so invece più di tanto del processo Ruby. E non posso dire se la condanna è giusta o sbagliata. La qual cosa, in realtà, non si può dirimere: magistrati che moraleggiano anziché comprendere il giudizio estetico di Kant non possono distinguere giusto o sbagliato. Rifacciamo per esempio il processo mettendo Mariangela Fantozzi al posto di Ruby. Come sarebbe andata ad Arcore e come andrebbe a finire in tribunale?
E’ una liberazione, però, questo sì. «Era ora», ho digitato sinteticamente all’amica C. che mi annunciava il settennato. Era ora che si arrivasse alla condanna esemplare in modo che, finalmente, non ci possa essere più appiglio per Berlusconi: sette anni, interdizione ad aeternum, cartellino rosso, a casa (non accadrà subito, siamo in Italia, ma questo è un altro discorso).
Non lo volevano e ce l’hanno fatta. Lui ci ha messo del suo al 1000 per 100, e gli sta bene. Ma ci hanno sfracassato le palle per vent’anni a caccia della pistola fumante e ne hanno infine trovata una così bizzarra – dalla minorenne alla nipote di Mubarak neanche Tinto Brass era mai arrivato a tanto – che ha consentito la porcata di arrivare a quota sette.
Ben conoscete le tariffe gabbiane: nessuna pietà per vandali, violenti, evasori, ladri, politici che mandano la moglie a comprare gioielli con denaro pubblico. Li vorremmo tutti dentro. Sette anni per una vicenda di Ruby e non di rubo sono invece di sicuro un’enormità. Ma, ed era ora, ce l’hanno fatta, l’hanno steso, se ne sono liberati. Perché non se ne poteva più di questi tentativi affannosi e ripetuti, serviti solo a congelare il paese. Ci fossero riusciti nel 1994, qualcosa di nuovo sarebbe emerso. E invece non c’è stato mai nel centrodestra un reale dopo-Berlusconi. Tanto meno un rivale che lo potesse battere politicamente.
Adesso si riparte da zero. Con un governo che aumenterà la benzina, Berlusconi che cercherà di sopravvivere, Pdl e Pd che accenderanno ceri perché sopravviva, dato che è il primo è morto ma con Berlusconi compare ancora almeno sotto forma di lapide e il secondo si crede vivo ma, Berlusconi a casa, che cosa potrà inventare per tenersi unito?
L’hanno fatto fuori. Non nella sostanza ma nella forma. Resisterà ancora per un po’ perché siamo un paese di fuffa e meline, ma Boccassini ha vinto. Non si dovrà inventare un altro processo. Ce l’ha fatta. Era ora ce la facesse. Non ne potevamo più. Sui libri di storia questo processo verrà letto come Waterloo, anche se oggi, Berlusconi sempre in sella, appare solo forma. Ma la forma è tutto. Lo diceva anche Renato Zampa.
Magazine Attualità
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La Russia sa che i missili Nato sono contro la loro nazione
Pubblicato il giugno 28, 2015 da: Redazione Il capo del Consiglio di Sicurezza della Russia afferma che le recenti azioni dell’Occidente dimostrano che il... Leggere il seguito
Da Appuntiitaliani
DA CLASSIFICARE -
Il doppio fronte operativo in Afghanistan. Al via “Azm” la nuova offensiva di...
di Claudio Bertolotti scarica la pubblicazione completa CeMiSS OSS 3/2015 (articolo pp. 114-128) ISBN 978-88-99468-06-04 Claudio Bertolotti warns us of the IS... Leggere il seguito
Da Asa
POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Estradizione dal Tanzania all'Uganda per per Jamil Mukulu capo delle Adf-Nalu
Un tribunale della Tanzania ha autorizzato l’estradizione in Uganda del comandante in capo delle Adf-Nalu, un gruppo ribelle responsabile di incursioni e... Leggere il seguito
Da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
Ripresa dei negoziati di pace per il Sud Sudan
L’impegno a proseguire il “dialogo” per la riunificazione del partito e la fine del conflitto civile: è l’elemento chiave di convergenza emerso durante un... Leggere il seguito
Da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
I gasdotti TAP e Turkish Stream: coesistenza pacifica o guerra energetica?
Nel giro di poche settimane il costruendo gasdotto Turkish Stream è diventato oggetto di numerosi dibattiti, sia sui giornali che in ambienti finanziari e... Leggere il seguito
Da Alessandroronga
POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
L’Egitto al centro della lotta anti-jihadista
Il 16 febbraio scorso il Ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian si è recato al Cairo per firmare l’accordo per la vendita di una Fregata e 24... Leggere il seguito
Da Geopoliticarivista
POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ