Era una chiesa coi muri di sasso, persa in un prato vicino la costa. Ci arrivò affondando sui pedali per sostenere la dinamo. I sassolini crepitavano sotto le ruote, tutto intorno il vento frustava le gramigne e le verbene ma la notte scorreva calma e c'era profumo di pino. Entrò. Le lampade ardevano di ombre agitate e i muri erano feriti di sanguigna, la calce confusa e sgretolata. Cristo chissà. Si segnò perché l'aveva fatto tante volte e pensò che in fondo le ingiustizie erano scorciatoie e che quello che cercava, semmai l'avesse scoperto , era ancora lontano.