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E' mezzanotte di venerdì sera e, ahimè, sono a casa a prepararmi per l'ennesima chiusa studio. Domani infatti parto per la Toscana e me ne starò là un po' di giorni, in campagna dove nulla, a parte mia madre, i vicini e il mio cane potranno distrarmi dallo studio di procedura penale, più volte cominciato e rimandato, che iniziato ovviamente anche stavolta a studiare in ritardo, anche se per colpa della febbre (vedi sotto). Mi zompo due compleanni in questo weekend e compenso con una divertentissima cresima del figlio tredicenne dei vicini di casa; sparatemi, adesso.
Ma andiamo con ordine. Sono rientrato lunedì scorso, 1° settembre, da Berlino, dove sono stato un mese a fare ricerche bibliografiche per la tesi di laurea.
Berlinao meravigliao #3
Sì, ok, questa è la versione ufficiale, direte voi. Non posso che confermare i vostri sospetti: la tesi in realtà mi ha richiesto un sacco di tempo, ma stando nella capitale tedesca per un mese non potevo decisamente trascorrerlo interamente barricato in una biblioteca (certo, non come una coppa di miei amici che, come una pallina di un flipper, veniva sballottata dalla loro curiosità da una parte all'altra della città e dei Länder confinanti. Dunque mi sono lasciato prendere la mano, e uscendo con gente conosciuta il giorno prima, cogliendo occasioni per poter parlare tedesco e visitare qualche luogo importante al volo e, complice anche il fatto che, prima di cominciare a ingranare e capire cosa e come cercare, qualche giorno a vuoto l'ho lasciato trascorrere, mi sono ridotto a far molto l'ultima settimana.
La febbra
Sono tornato stanchissimo e dolorante, la sera stessa sono andato alla prima lezione di karate e al ritorno, puff!, febbrone a 38. Sfebbrato in un paio di giorni, la vita ha lentamente ripreso il suo corso, fra part-time all'università, karate, studio, amici e a ...caccia.
Me pari un po' deperito
La vita in solitaria, si sa, spesso conduce a dissolutezza e, se si vuol far rientrare in questo concetto anche lo svegliarsi tardi la mattina per aver fatto tardi la sera prima e saltare la colazione andando direttamente al pranzo, o riunendo ambedue i pasti in un sostanzioso brunch, allora sì, a Berlino spesso ho condotto una vita dissoluta. Tutto ciò mi ha portato a perdere all'incirca tre chili e mezzo. I miei carissimi amici di liceo, comunque, avevano in mente per il weekend seguente una cena a un all you can eat giapponese e una tappa alla sagra della porchetta di Ariccia. Entrambe le missioni sono state portate a termine con impegno e devozione, e posso affermare che il deficit sta lentamente rientrando.
Pulchra vobis;)
LuciusDay
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