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Finalmente un po’ di discussione in questo paese peccato che a dare l’input sia stato un articolo peraltro condiviso almeno in certe affermazioni dagli stessi interessati. Basti vedere le riflessioni che fa Enzo Marino nella rubrica “segnalazioni” per rendersi conto che certe opinioni provengono dalla stessa base. Concorde nel ritenere la libertà d’opinione e d’espressione non solo un principio costituzionale, ma anche un modus vivendi vorrei innalzare il livello della discussione e cercare di seguire delle linee filosofiche per dare alcune risposte e fare delle constatazioni. Vorrei in questo senso ricorrere ad Eraclito, filosofo passato alla tradizione per la teoria del “tutto scorre” (panta rei). Secondo Eraclito dunque la forma dell’essere è il divenire, riconoscendo che ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione. Il filosofo greco teorizza che “anche ciò che sembra statico e fermo è in realtà dinamico.” La parte più originale però del pensiero eracliteo è la teoria dell’unità dei contrari. L’uomo comune ritiene che un opposto può e deve esistere senza l’altro. Il bene per esempio opposto al male. Eraclito invece sostiene che tale credenza è “un’illusione” poiché gli opposti esistono e non possono fare a meno l’uno dell’altro. Un opposto esiste perciò perché esiste l’altro! La cosa curiosa è che la lotta delle cose fra di loro si manifesta con una certa interdipendenza. Eraclito a tal proposito parla di legge della interdipendenza ed inscindibilità degli opposti. A tale legge dà un nome altisonante “Logos” cioè Ragione. Non vi stancate però perché adesso viene il meglio: il filosofo greco ritiene che l’armonia del mondo non si alimenta attraverso la conciliazione dei contrari, quindi nel raggiungimento della quiete, ma nel mantenimento del conflitto. Torniamo per un attimo a maggioranza e minoranza a Pentone. Secondo gli uomini dovrebbero essere contrari, ma secondo Eraclito c’è il Logos (la Ragione) per cui una esiste perché esiste l’altra. Facciamo degli esempi per capirci, proprio come si fa a scuola. La minoranza è contraria alla maggioranza perché poco operosa, ma per la maggioranza è vero il viceversa. Per la maggioranza la minoranza è già divisa e poco appoggiata, ma per la minoranza è vero il contrario. Da questo cosa si dovrebbe dedurre? Forse una contrarietà? No affatto… l’unità dei contrari! Insomma gli opposti (maggioranza e minoranza) anche nel nostro caso sembrano un’opposizione che si alimenta di contrasto. Il guaio è che oggi le categorie eraclitee sono state superate e la filosofia moderna è approdata all’esistenzialismo… proprio ciò a cui si dovrebbe badare senza beghe illusorie. Il bene contro il male, non è maggioranza contro opposizione, o SpazioKultura contro Alternativa Democratica, ma ciò che si vuole fare contro ciò che si può e deve fare per il nostro Paese.