Eravamo noi, Venere, Marte e Saturno

Creato il 12 novembre 2013 da Media Inaf

Ha dell’incredibile il ritratto scattato il 19 luglio scorso dalla sonda Cassini della NASA: per la prima volta insieme, in un’unica immagine a colori naturali, i pianeti interni (Mercurio escluso) con Saturno, le sue lune e i suoi anelli.

di Marco Malaspina 12/11/2013 18:54

Vi ricordate cosa stavate facendo la sera di venerdì 19 luglio? Se mai siete fra coloro che avevano accolto l’invito della NASA – “sorridete a Saturno che Cassini vi scatta una foto” – allora ci siete anche voi, in quest’immagine emozionante appena presentata al Newseum di Washington. Straordinaria per il soggetto, certo: per la prima volta Saturno, le sue lune e i suoi anelli sono visibili insieme a Venere, a Marte e alla Terra. Ma ancor più per il suo realismo. Non c’è alcun falso colore, qui, è tutto al naturale. La vista è esattamente quella della quale avremmo potuto godere con i nostri occhi se ci fossimo trovati al posto della sonda Cassini:

L’immagine ha una risoluzione di 9000 x 3500 pixel. Per apprezzarla in tutto il suo splendore, puntino blu della Terra compreso, cliccatela con il tasto destro del mouse e scaricatela (o apritela in una nuova finestra). Crediti: NASA/JPL-Caltech/SSI

Da sinistra a destra, in piedi al di là degli anelli, intravediamo il debole puntino rosso del volto di Marte. Sempre in alto, ma più luminoso, ecco Venere. E lì accovacciati in basso a destra – un brillante punto blu – ci siamo noi. In primo piano Saturno, i suoi anelli e sette delle sue Lune, fra le quali Encelado (sul lato sinistro dell’immagine), che zoommata al massimo – ma cliccate con cautela: sono oltre 90MB… – mostra persino i caratteristici pennacchi di ghiaccio sull’emisfero meridionale.

«Una vista magnifica, con la quale Cassini ci ha regalato un universo di meraviglie», dice Carolyn Porco, responsabile dell’imaging team di Cassini presso lo Space Science Institute di Boulder, in Colorado. «E lo ha fatto nel giorno in cui persone da tutto il mondo, all’unisono, stavano sorridendo per celebrare la gioia di ritrovarsi a vivere su un pallido puntino blu».

Colori naturali, certo, ma per mettere assieme il mosaico la squadra di Cassini ha dovuto lavorare sodo: 141 i tasselli grandangolari da combinare per restituire l’intero panorama. Ancor più complesso, poi, è stato decidere la posa, o meglio scegliere il momento giusto per lo scatto. Com’è facile notare, infatti, c’è un grande assente in quest’immagine: il Sole. E non è un caso: la sua luce è troppo intensa, e se mai finisse nell’inquadratura potrebbe rovinare i sensibilissimi rivelatori a bordo della sonda NASA. Il 19 luglio scorso, però, s’è presentata un’opportunità unica: il Sole, in quel momento, si trovava rispetto alla sonda esattamente dietro a Saturno, che è dunque stato sfruttato come schermo naturale. Un’opportunità rara che il team di Cassini non s’è lasciato sfuggire, e nella quale ha voluto coinvolgere – con l’invito a sorridere verso la sonda – tutti gli abitanti della Terra.

Nel mosaico qui sotto, il mosaico dei volti inviati alla NASA per la campagna “Wave at Saturn” (cliccare per ingrandire):

Crediti: NASA/JPL-Caltech/SSI

Fonte: Media INAF | Scritto da Marco Malaspina



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