Il già vasto catalogo CineKult, etichetta CGHV che, nel solo periodo 2010-2011, ha provveduto a fornire vecchi e nuovi titoli della celluloide bis nostrana – da Zombi 2 (1979) di Lucio Fulci a Shadow-L’ombra (2009) di Federico Zampaglione – su supporto dvd, si arricchisce ulteriormente con quattro nuove riscoperte in digitale che non possono fare a meno di suscitare l’interesse da parte di ogni collezionista che si rispetti.
Tra trailer e galleria fotografica, è invece un’intervista di 19 minuti alla protagonista Dagmar Lassander a rappresentare il più interessante contenuto speciale de Le foto proibite di una signora per bene (1970), musicato da Ennio Morricone e firmato dal Luciano Ercoli che, in fatto di italian thrilling, diresse anche La morte cammina con i tacchi alti (1971) e La morte accarezza a mezzanotte (1972). Trattandosi, però, di una pellicola realizzata in un periodo in cui ancora non era esploso il violento modello argentiano lanciato dal contemporaneo L’uccello dalle piume di cristallo (1970), lo script per mano di Mahnahén Velasco e del grandissimo Ernesto Gastaldi non si sofferma sull’esaltazione del delitto, bensì sulla costruzione dell’intrigo venato d’erotismo, con una complicata storia di ricatti ai danni della moglie di un uomo d’affari, fatta bersaglio di un misterioso persecutore che, a quanto pare in possesso delle prove di un delitto compiuto dall’uomo, la costringe ad incontri sessuali ed a farsi fotografare durante i loro rapporti.
Ricordando in parte i precedenti gialli lenziani di derivazione francese (si pensi a Orgasmo e Così dolce… così perversa), in parte lo stile de Il dolce corpo di Deborah (1968) di Romolo Guerrieri.
Passiamo al penultimo Fernando Di Leo con Razza violenta (1984), movimentato war movie in cui il compianto autore di Milano calibro 9 (1972) riunisce i due protagonisti del suo La mala ordina (1972) Woody Stroode ed Henry Silva per porli nei panni di due reduci del Vietnam, il primo finito a capo di un grande traffico di stupefacenti dell’Estremo Oriente, il secondo entrato nella CIA ed interessato a bloccargli l’attività incaricando un agente speciale ed ex compagno di guerra con le fattezze di Harrison Muller Jr, in realtà fratello della starlette Nadia Cassini (il cui vero nome è Gianna Lou Muller).
Con un’intervista di 20 minuti a Silvano Spadaccino – attore e fraterno amico del regista – nella sezione extra, una pellicola ricca d’azione a basso costo, tra esplosioni, abbondanza di scontri corpo a corpo e spreco di pallottole, il cui principale punto di riferimento sembra essere il di poco precedente Rambo (1982), ricordato anche dalla colonna sonora (oltre che dalla locandina) a firma di Paolo Rustichelli; mentre lo spettatore più attento potrà riconoscere, in mezzo ai guerriglieri presenti nel corso dei primi minuti del film, perfino un giovane ed ancora sconosciuto Maurizio”Immaturi”Mattioli.
E concludiamo con L’ultimo treno della notte (1975) di Aldo Lado, sorta di rilettura made in Italy del craveniano L’ultima casa a sinistra (1972), anche se l’autore de La corta notte delle bambole di vetro (1971) afferma – all’interno dell’intervista inclusa nel disco – di averlo visto soltanto in tempi più recenti.
Introdotta dalla bellissima A flower’s all you need di Demis Roussos, una cruda storia di vendetta che finisce per risultare anche superiore rispetto al citato prototipo, tirando in ballo Enrico Maria Salerno nei panni di un chirurgo deciso a vendicare sadicamente la figlia adolescente, seviziata e uccisa in treno, insieme ad un’amica, mentre faceva ritorno da Monaco in occasione delle festività natalizie.
Con Flavio Bucci e Gianfranco Grass impegnati ad incarnare i due malviventi, supportati da una perversa Macha”Profondo rosso”Meril, e l’ottima fotografia di Gábor Pogány volta ad impreziosire i circa 89 minuti di visione, costruiti su una attesa destinata a degenerare secondo gli stilemi che, da sempre, caratterizzano il rape & revenge. Pur senza risultare, in maniera intelligente, eccessivamente espliciti.