Pochi giorni fa ho parlato di come i successi elettorali dell’Akp derivano dalla capacità del suo leader – Erdoğan – di comunicare con le classi sociali più umili, quelle rimaste ai margini del progetto socio-politico kemalista. Un altro è costituito dalle occasioni di sviluppo e dai servizi portati in tutti gli angoli del paese, non più concentrati prevalentemente nelle grandi città; e il premier infatti, nel fine settimana, ha compiuto un viaggio ufficiale a Malatya: dove ha inaugurato 93 progetti per un valore complessivo di 800 milioni di dollari: scuole, dormitori, centri sportivi, insediamenti residenziali, stabilimenti industriali e altro ancora.
Il consenso per l’Akp è un fatto: e non è necessario allontanarsi troppo dai fatti per scoprirne le ragioni (sì, lo so: oltre ai meriti ci sono anche i demeriti, gli errori e quant’altro; ma l’impressione che ho io è che – da parte dei miei colleghi “occidentali” – ci si accanisca un po’ troppo su questi ultimi e si passino sotto silenzio i primi).