Tra le tante scemenze che leggo quotidianamente sulla Turchia, questa almeno mi ha strappato un sorriso! Il politologo Samim Akgönül s’interroga infatti sul perché dell’incredibile popolarità di cui gode il neo-presidente: che fa pensare a un vero e proprio “culto della personalità” (niente a che vedere, però, con quello che è ancora dedicato ad Atatürk).
Nella spiegazione offerta, c’è un passaggio fondamentale messo però fra le note: immagino, per pudore! Akgönül ricorda infatti che Erdoğan è soprannominato “uzun adam“, “l’uomo lungo”: che ha a suo avviso una valenza fallica; cioè, per lui la figura di Erdoğan – alta, slanciata, atletica – rappresenta un gigantesco membro virile: “e d’altra parte, è estremamente popolare tra le donne” [sic].
Ci manca solo che Erdoğan, oltre a essere ritualmente accusato di voler diventare sultano e/o califfo, venga accostato all’imperatore siriano/romano Eliogabalo: che inviava emissari per tutto l’impero in cerca di uomini superdotati – in termini di lunghezza del fallo – da destinare alle più alte cariche dello stato (cfr. Antonin Artaud, Héliogabale ou l’Anarchiste couronné).