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Erdoğan, l’islamizzazione e le donne turche

Creato il 10 agosto 2014 da Istanbulavrupa

Erdoğan, l’islamizzazione e le donne turcheLa spiegazione non può che essere questa: Il Messaggero ha inviato qualcuno a Istanbul, il collega ha sbagliato aereo ed è finito a Kabul! Davvero, tra gli articoli intrisi di islamofobia e scemenze che mi capitata sempre più frequentemente – ahimè! – di leggere, questo li batte tutti.

Si annunciano tempi duri per le donne di quella quasi metà di Turchia ancora laica ed europea davanti all’annunciata vittoria del premier islamico Recep Tayyip Erdogan alle presidenziali di domani. Il timore diffuso che affiora sulle reti sociali è di un ‘Erdoganistan’, di una ulteriore e accelerata islamizzazione rampante del paese che riduca la tolleranza verso modelli femminili non islamici.

Quello che ancora non riesco a capire è: ma questa tremenda – e addirittura “rampante” – islamizzazione, concretamente in cosa consiste? Inoltre: ma come si fa a basare un articolo su quello “che affiora sulle reti sociali”? La realtà, ormai non conta più niente?

Fino all’arrivo al potere di Erdogan, 12 anni fa, minigonne e scollature facevano parte del paesaggio quotidiano delle città turche. Ora sono molto più rare.

Mah, si vede che sono fortunato: le poche rimaste, qui a Istanbul, ogni volta che eco le becco tutte io :-)

Negli ultimi anni il premier ha tolto il divieto di indossare il velo per funzionarie e deputate, imposto in nome della laicità dello stato dal padre della Turchia moderna Mustafa Kemal Ataturk.

E quindi? Non si tratta di un’imposizione, ma dell’abolizione di un odioso divieto: e come tale, non dovrebbe essere salutata come qualcosa di positivo?

La pressione psicologica cresce in strada. Sono stati registrati episodi di ragazze senza velo, o vestite con minigonne o pantaloncini, aggredite verbalmente negli autobus.

Il dramma è che chi non conosce la realtà – e si affida a questi cialtroni dell’informazione – può pensare che in Turchia esistono le “ronde islamiche” che prendono a bastonate chi osa andare in giro mostrando gambe e spalle! In effetti, ci sono stati due o tre episodi “strani” – mai del tutto chiariti – nei 3 anni che vivo a Istanbul: e ovviamente i media islamofobi li hanno trasformati da anomalia in regola!

Comunque, ma che razza di giornalismo è questo? Come si fa a parlare di questo tema così delicato, senza aver prima interpellato le autorità competenti (che avrebbero spiegato al collega cosa stanno facendo – in concreto – per combattere la violenza contro le donne o i matrimoni forzati, per favorire l’inserimento delle donne nel sistema economico)? E le donne che fanno parte dell’Akp? Magari le giovani donne “velate”? Loro, non sono previste in queste narrazioni pilotate? Non sono anche loro cittadine turche come tutte le altre?


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