Erdoğan, lo Yaş e i posti attorno al tavolo

Sono inziati lunedì – e proseguiranno fino a domani – i lavori del Consiglio militare supremo: ne ho parlato su il fatto e ne parlerò in seguito. Anticipo una considerazione, però, su un’immagine che qui sta suscitando scalpore: mentre fino allo scoro anno Erdoğan era seduto accanto al capo di stato maggiore, in assenza del titolare dopo le dimissioni di Koşaner (venerdì) il primo ministro turco si è seduto “a capotavola” in beata solitudine. Un nuovo assist per le solite ridicole accuse di “autoritarianismo“? In realtà, il vice-premier Bülent Arınç ha offerto la risposta migliore: “è come dovrebbe essere”. Cioè, è il primo ministro a presiedere il Consiglio militare supremo: e in un sistema democratico la subordinazione – anche simbolica – del potere militare al potere civile democraticamente eletto è per l’appunto la regola. Perché la Turchia dovrebbe essere invece diversa?