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Eresia: il tiramisù alla panna

Creato il 02 dicembre 2012 da Scribacchina

«… E per finire, desidera un dessert
«Ovvio, fanciulla: non sia mai che Scribacchina rifiuti un dolcetto. Che offre la casa?»
«Vediamo… oggi abbiamo profiteroles (surgelati), meringata (surgelata), torta della nonna (da frigo), crema catalana (surgelata), tortino al cioccolato con cuore morbido (surgelato) e… ah, certo! Un favoloso tiramisù fatto in casa proprio questo pomeriggio dal nostro chef, una meraviglia! Vuole provarlo?»
«Vada per il tiramisù, mi par l’unica cosa potabile».
(detto tra noi, soliti lettori, e a bassissima voce: questi dolciastri da pizzeria paion tutti uguali. Meringata e profiteroles da freezer son zuppa e pan bagnato. A trovarlo, un locale dove ti fanno in casa pure il dessert! Qui pare ci sia andata bene: un tiramisù fatto in casa… nulla di che, ça va sans dire, ma apprezzo l’impegno).


«… Fermi tutti: cos’è ‘sta roba? Fanciulla, per chi m’hai presa?… Diamine, lo so da me che non faccio di nome Gordon Ramsay, ma un tiramisù fatto cogl’Oro Saiwa al posto dei Savojardi e colla panna montata al posto della crema al mascarpone mi par proprio una presa in giro! Porta via quest’intruglio e accompagnami immediatamente in cucina dal maître pâtissier, che gl’insegno io come si fa un tiramisù!»

tiramisù

TIRAMISU’ DI SCRIBACCHINA

Ingredienti per X persone (dove la X è gran variabile; potrebbe esser pure dose per una persona spalmata su più giorni):
- 400 gr di savoiardi
- 6 uova
- 500 gr di mascarpone
- 100/120 gr di zucchero (abbondate se siete un poco giù di corda)
- un pizzico d sale
- caffè amaro a volontà (un paio di moke da 6 saran sufficienti per inzuppar i biscotti e per assicurarvi la quotidiana dose di caffeina – quel che avanza mica si butta…)
- cacao amaro in polvere

Maître, m’ascolti bene, ché Scribacchina non ripete (sì, sì, come Paganini, non state a sottolinearlo).
Dovrete separar i tuorli dalle Chiare e montare i primi collo zucchero. A lungo, molto a lungo, senza tema d’abbondare col tempo; unitevi dunque il mascarpone, mescolando ben bene. Infine miscelatevi con delicatezza le Chiare che avrete avuto l’accortezza di montare a parte a neve col pizzico di sale cui accennavo negl’ingredienti.
Ora che la crema è pronta (un paio di cucchiai per sincerarsi della sua bontà potrete concederveli in corso d’opera, via, mica se ne accorgeranno i vostri clienti…), inzuppate i savojardi nel caffè con movimento veloce e deciso. E attenzione, Signor mio: i savojardi mica si comportan come gl’infidi Oro Saiwa; fate dunque la prova con un biscotto (che in caso d’errore farete abilmente sparire tra le fauci) e regolate polso e cronometro.
A savojardo inzuppato, realizzate un primo strato di biscotti in un’apposita teglia che avrete precedentemente avuto la bontà di scegliere tra le mille della vostra batteria iperprofessionale (meglio in coccio, la teglia, se ne siete fornito).
Deponetevi sopra un generoso strato di crema al mascarpone, indi proseguite con un secondo strato di savojardi e caffè, infine un ultimo strato di crema. Spolverate il tutto con un’abbondante nevicata di cacao amaro e riponete la vostra teglia in frigorifero, in attesa degl’affamati clienti.

PS1: ricordatevi della sottoscritta se v’è avanzata della crema (son contro gli sprechi, è bene ribadirlo).

PS2: quale adeguata colonna sonora alla preparazione del Tiramisù suggerisco questa splendida cosuccia (giacché vi si parla di «dolci ricordi» e «lezioni»):


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