Eri un faro, svettante,
alla fine del porticciolo.
Oltre, iniziava il mare aperto
e la paura dell'incognito.
Per molto tempo non ho superato
la tua luce calda e avvolgente.
Ne avevo paura, era troppo buio
oltre di te, era la notte, il silenzio.
Mi davi fiducia ed eri promessa,
io veleggiavo fino a te
tranquilla e ottimista.
Un giorno malato,
il vento mi spostò
oltre la tua immagine
dopo la tua ombra.
Vidi qualcosa di te,
non avrei mai immaginato.
Non eri più tu,
non ti riconoscevo.
Un incubo che mi colpì
come uno schiaffo.
Un orrido figuro,
un giano a due facce.
Fu quel giorno che
veleggiai in mare aperto.
E mi persi, nella mia afflizione
di aver creduto.
Che delusione, che scoramento.
Non tornerò più,
adesso ho paura,
dove prima c'era stima
ora non rimane che malfidenza.
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