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Eric stephenson: "lo scopo di tutti gli editori dovrebbe essere quello di far leggere i propri albi a un numero sempre maggiore di lettori"

Creato il 30 marzo 2012 da Comixfactory

fatale


Meno di 64 ore fa in tutti i comics shop degli Stati Uniti è arrivato il numero zero di Avengers Vs. X-Men, un albo naturalmente molto atteso dagli appassionati di fumetti di super-eroi che è andato esaurito immediatamente (la ristampa è stata già annunciata, ed è prevista per gli inizi di Maggio). Un successo clamoroso? Forse, ma non tutti la pensano così.
Eric Stephenson, publisher della lanciatissima Image Comics, sulle pagine del suo blog
affronta l'argomento fornendoci un interessante (e condivisibile) punto di vista sull'argomento. Prendendo spunto dal successo di Avengers Vs. X-Men, ma anche di alcune recenti pubblicazioni targate Image, titoli come Fatale, Saga e Manhattan Projects, Stephenson scrive: "[...] E' bello avere questo tipo di pubblicità. Ma sarebbe ancora più bello se attualmente queste serie fossero disponibili nei punti vendita".
In buona sostanza, secondo il publisher della Image, se da un punto di vista distributivo il tutto esaurito rappresenta una ottima pubblicità e anche vero che questa pubblicità comincia a produrre i suoi effetti nel momento in cui i potenziali lettori attratti da essa non sono più in grado di trovare l'albo presso i punti vendita: "se non è disponibile, si trasforma in una occasione mancata. Anche se sono in arrivo nuove copie, o se è già stata pianificata una ristampa, non c'è alcuna garanzia che poi vengano vendute... in breve, crea più danni che benefici".
Quale potrebbe essere, dunque, la soluzione a quello che sembra un problema senza via d'uscita? Una prima via potrebbe essere quella percorsa da Marvel e DC Comics; le due major hanno l'abitudine di stampare più copie di quante gliene sono state originariamente ordinate, arrivando al punto di regalare copie in più ai rivenditori nella certezza che alcuni titoli funzioneranno meglio di quanto gli stessi commercianti prevedessero. Una via non praticabile da un editore indipendente che "stabilisce le proprie tirature in base agli ordinativi provenienti dalle fumetterie. [...] Non sono in grado di prevedere il futuro... mi baso sulle informazioni a mia disposizione e le maneggio con cura, perché la Image Comics non appartiene alla Warner Bros. né alla Disney. Neanche siamo proprietari dei fumetti che pubblichiamo".
Non c'è soluzione, dunque, anzi: "Quando c'è un albo esaurito è una sconfitta per tutti noi. Certo resta la consolazione di avere un buon ufficio stampa, e degli albi molto ricercati sul mercato dell'usato, ma sono magre consolazioni. Tutti noi editori abbiamo un solo scopo in comune - far sì che i nostri albi finiscano nelle mani di quanti più lettori è possibile".
Una analisi che mi sembra di quanto più lineare e logico sia possibile, e che mi farebbe piacere se ne facessero tesoro anche alcuni editori nostrani.


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