Eric Stephenson
L'ultimo biennio è stato un periodo straordinario per la Image Comics, un arco di tempo durante il quale la casa editrice, fondata negli anni '90 da Todd McFarlane, Erik Larsen, Rob Liefeld, Jim Valentino, Marc Silvestri e Jim Lee, ha saputo cogliere al volo la grande visibilità fornitale dal successo planetario della serie TV tratta da The Walking Dead attraendo la quasi totalità degli autori più amati dai lettori grazie soprattutto alla promessa della totale libertà creativa e detenzione dei diritti di sfruttamento delle proprie creazioni. La persona che meglio identifica la Image in questo particolare momento storico è Eric Stephenson, direttore esecutivo della casa editrice, abilissimo nell'intercettare lo scontento di tanti autori, insoddisfatti delle restrizioni imposte dalle Major, e ad attirarli sotto l'etichetta della grande I. E proprio Stephenson è l'autore di una lucida disamina che interpreta al meglio il momento che sta vivendo la Image e il mercato dei fumetti statunitensi.
"Credo che una delle principali ragioni della grande espansione di cui sta godendo la nostra industria in questo momento sia dovuta al fatto che, finalmente, stiamo producendo fumetti per un pubblico eterogeneo. È un fenomeno simile a quello che si verificò una decina di anni fa quando i fumetti cominciarono a essere distribuiti nelle librerie di varia e cominciarono a essere recensiti sulla stampa mainstream; si tratta di un processo lento mediante il quale non è possibile raggiungere tutti. Mi spiego, per moltissimo tempo, fumetti e super-eroi erano sostanzialmente sinonimi, ed è stato necessario che molti uomini e donne, da soli, svolgessero un sacco di lavoro affinché delle persone, che non fossero già abituali lettori di fumetti, si rendessero conto del pieno potenziale del nostro medium. Se fai cose diverse, attrai lettori diversi. È così semplice".