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E’ stato effettuato un ritrovamento sensazionale da parte di membri del CNR in Iraq, precisamente nel sito di Eridu, di numerosissime tavole risalenti anche al 2700 AC con testi storici e letterari. Secondo la scienza moderna Eridu era catalogata come città preistorica, quindi priva di ogni forma di scrittura se non a livello di semplice graffito, non certo come strumento sociale di comunicazione.
Questi ritrovamenti sono l’indizio di una vera e propria biblioteca con migliaia di testi storici e letterari sepolti la sotto. Come dire… libri di storia scritti 5000 anni fa, epoca in cui secondo la scienza moderna quel sito era – preistorico – (non civilizzato), ma non solo.
Sono stati trovati persino scritti di botanica, mineralogia e compiti scolastici.
Di particolare importanza il ritrovamento di una pietra angolare parte del tempio fatto costruire dal re Ur-Namma in onore del dio Nanna (Sin per i Babilonesi, il dio della Luna dal quale prende forse il nome la penisola del Sinai, la terra di Sin).
Ma che importanza può avere una scoperta del genere? Sembra poco o nulla ma io la ritengo sconvolgente. Per alcuni una scoperta, per altri invece solo una conferma di quanto già ipotizzato, e ciòè che l’evoluzione non è proprio come ce l’hanno raccontata. Qualcun già da anni afferma che la civiltà umana era avanzatissima ai tempi dei sumeri con accademie, scuole, diritto, arti umanistiche e scienze, ma continua ad essere sbeffeggiato.
Il problema è uno; i Sumeri sono la prima civiltà degna di rilievo della storia, con un piccolo particolare. La loro origine è misteriosa. Nessuno sa da dove vengono e da quali altre culture abbia preso spunto la loro civiltà. Sono letteralmente apparsi dal nulla, e se questo costituiva un mistero solo per il fatto che avessero inventato la scrittura, ora che sappiamo che la loro società fosse organizzata come la nostra, come la mettiamo con i nostri libri di storia?
Ora esiste la prova che la civiltà affonda le sue radici ben prima di quanto pensato. A dire il vero questa tesi è già stata affermata da scenziati e ricercatori come Alan Alford e Zecharia Sitchin i quali affermano da anni che esistono prove inconfutabili sul fatto che il genere umano non si è evoluto come pensiamo. Per questo motivo sono ignorati e sbeffeggiati dal baronato accademico di tutto il mondo.
Sebbene le ipotesi di Alford e Sitchin vadano ben al di là di una semplice retro-datazione della nascita della civiltà forse sarebbe ora di ridimensionare le nostre certezze sulle origini. Non è mai troppo tardi….
Eridu e Adamo
Per gli appassionati di mitologia Sumera Eridu è la dimora fisica e luogo nel quale il dio della sapienza Enki (Ea per i Babilonesi, Ptah per gli egizi) venuto dal cielo insegno i primi fondamenti di civiltà agli esseri da lui stesso creati nello stesso luogo infondendo l’essenza ‘divina’ nell'argilla della terra per ‘costruire’ una creatura ad immagine e somiglianza della divinità, dando origine al mitologico Adapa (Adamo), il primo tra tutti gli uomini.
Nel mito sumero Enki abitava ‘fisicamente’ a Eridu, città della saggezza e della sapienza che pian piano lasciò il posto a Uruk come importanza politica dell’antica Sumer.
I figli di Nanna, i Led Zeppelin e l’assolo di chitarra più bello di sempre
Dal Dio in onore del quale fu costruita la ziggurat relativa alla pietra ritrovata, Sin/Nanna, nacquero poi Shamash dio del Sole (Osiride per gli egizi) e la bellissima Inanna (Ishtar per i babilonesi, Afrodite per i Greci, Venere per i Romani) che diventerà la signora della montagna della scala che porta al cielo.
Questo sito corrisponde verosimilmente secondo gli studi di Sitchin alla meta finale dei viaggi di Gilgamesh e Alessandro Magno alla ricerca dell’immortalità localizzabile nell’altopiano del Sinai nei pressi del misterioso sito di Baalbek, sulla cui base antichissima i romani costruirono duemila anni fa la più grande acropoli del mondo in onore proprio di Giove e Venere.
Nella saga degli dei Sumeri ricostruita da Sitchin, Inanna fu al centro di una violentissima lotta tra Dei in cui vennero coinvolti anche i relativi schieramenti umani, faida al termine della quale si riassegnarono i territori delegando Inanna alla montagna della scala che porta la cielo, che se corrispondesse effettivamente all’altopiano di Baalbek si troverebbe a est dei luoghi di lotta (Africa/Basso egitto). Dalla sua dimora, pertanto, Inanna guarda a Ovest verso gli antichi luoghi dai quali è stata allontanata.
Nella canzone inoltre si fa spesso riferimento a fumo che si leva da una foresta. Nella mitologia sumera la montagna sacra, dimora di Inanna è protetta da una fittissima forestra di Cedri, foresta nella quale Gilgamesh si imbatte più volte. Il cedro infatti è un frutto sacro del mediterraneo, e cresce rigoglioso solo in alcune parti del Libano.
La scala che porta al cielo, sempre secondo la mitologia sumera si può identificare nell’occhio di Horus che è figlio di Osiride (ovvero Shamash, fratello di Ishtar/Venere/Afrodite e figlio di Sin/Nanna di cui è stata ritrovata la pietra del relativo tempio).
Anche questo concetto ci è molto vicino, è cosa nota infatti che corrisponda all’occhio egizio che identifichiamo come “Il geroglifico” per eccellenza, utilizzato persino per magliette e loghi vari.
L’occhio di Horus
Va sottolineato che alcuni anelli di congiunzione nella catena evolutiva umana che porta all’ Homo Sapiens sono tutt’ora un mistero inesplicabile. Che siano sepolti la sotto? Senza dubbio il ritrovamento e la lettura di ‘testi storici’ scritti 5000 anni fa (epoca in cui secondo la scienza ufficiale non esisteva la scrittura come contesto sociale) dovrebbe svelare qualche sorpresa. (fonte:www.ikaro.net)
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