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Erika Blanc

Da Paultemplar

Erika Blanc

Occhi magnetici, di quelli che affascinano in un volto dai lineamenti forti ma belli.
Un corpo da sirena, armonico anche se lontanissimo da quello di una pin up, curve morbide e sensuali.
Enrica Maria Colombatto, in arte Erika Blanc, è stata ed è tutt’oggi una delle attrici più versatili del cinema italiano, con all’attivo quasi un centinaio di apparizioni tra cinema e tv, quest’ultima privilegiata sopratutto negli ultimi anni.

Erika Blanc

Erika, nata a Gargnano sul Garda (Brescia), nel luglio del 1942 ha esordito giovanissima con Tinto Brass nel 1964 con una parte nel film Il disco volante (ruolo che non compare nei credit). Secondo quanto da lei dichiarato in un’intervista per il documentario Eurotika, nella parte dedicata al cinema horror e thriller italiano, il suo approccio con il mondo del cinema stesso fu assolutamente casuale.
Notata per strada da un talent scout, venne immediatamente scritturata dalla De Laurentis; il che le cambiò la vita, visto che le aspirazioni della giovane Erica erano quelle di fare la moglie e la madre.

Erika BlancIl primo vero successo di Erika Blanc, Io Emmanuelle

Spinta da un’innegabile voglia di sperimentazione e sopratutto dal desiderio di viaggiare e conoscere nuovi posti, la Blanc accetta quindi altri ruoli cinematografici.
Così nel 1965 gira Agente 077 missione Bloody Mary,Colorado Charlie, Missione Lisbona,Agente S 03: Operazione Atlantide, utilizzando il nome di Erika Bianchi (o anche Erica senza il k); sono film minori, di un genere, quello di spionaggio, nato sull’onda lunga del successo dei primi film su 007 alias James Bond, il personaggio creato da Fleming e portato sullo schermo da Sean Connery.
Sempre nel 1965 compare nel suo primo film horror, La vendetta di Lady Morgan di Pupillo, un gotico non molto convincente in cui però la Blanc si mette in mostra nel personaggio di Lilian, cosa che le vale la crittura nell’ottimo Operazione paura di Mario Bava, nel quale però, curiosamente il personaggio da lei interpretato, quello di Monica Schuftan è molto distante da quelli interpretati successivamente.

Erika BlancIl terzo occhio

Il film di Bava, anche se girato in tre settimane, è di quelli che si ricordano e la sua parte, recitata al meglio, la rende ancora più visibile.
Nello stesso anno la Blanc gira Il terzo occhio, di Guerrini accanto a Franco Nero; nel film l’attrice interpreta il doppio ruolo di Laura / Daniela che sarà poi affidato a Cinzia Monreale nel remake che ne fece Massaccesi dal titolo Buoi Omega.
In questo film l’attrice compare con un altro pseudonimo, Diana Sullivan; è un periodo molto impegnativo per la Blanc, che cerca di sfruttare il buon momento del cinema italiano.
Essendo piuttosto versatile, partecipa a diversi film di svariati generi cinematografici, etichettati con poco acume da alcuni critici come B movie.

Erika BlancUna libelula para cada muerto

Un’etichetta che è stata appiccicata a molte attrici, quasi che l’aver partecipato a film non degni (secondo i soloni della critica, s’intende) nemmeno di una visione sia da considerare quasi una macchia indelebile.
Dimenticando che la stragrande maggioranza dei grandi attori del cinema italiano, a cominciare da Totò passando per Gassman, Sordi, la Vitti, la Loren ecc. si è fatta le ossa proprio con film girati spesso in economia, ma con tanta buona volontà da parte di un nugolo di registi, spesso molto capaci e in gardo di competere con i registi più incensati come Fellini, Antonioni ecc.
Tra i lavori di questi anni si segnalano il drammatico Le spie uccidono in silenzio (1966) di Mario Caiano, il western di De Martino Django spara per primo (1966) nel ruolo di Lucy,Un milione di dollari per sette assassini (1966) di Lenzi.

Erika BlancErika Blanc in Operazione paura di Mario Bava

Seguono una sfilza di film poco importanti, poi nel 1968 ecco arrivare Spara, Gringo, spara di Corbucci e sopratutto un ottimo successo sia di pubblico che di critica, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? che la Blanc interpreta in un piccolo ruolo accanto alla coppia Sordi-Blier alla ricerca del cognato (nel film) di Sordi, Manfredi.
Il suo è un ruolo breve, quello della stranita Geneviève, ma recitato con bravura.
Così nel 1969 l’attrice è pronta per un ruolo da assoluta protagonista; Cesare Canevari la dirige in Io Emmanuelle, su soggetto della Arsan, molto in anticipo sul film interpretato poi da Sylvia Kristel.

Sensualissima in La notte che Evelyn uscì dalla tomba

Il film è molto brutto e presuntuoso, e si salva solo per la ottima recitazione della Blanc che regge praticamente da sola un film che non presenta alcun elemento di interesse.
Ben più importante è Cosi dolce così perversa di Lenzi, girato nello stesso anno accanto alla star americana Carroll Baker; il film mostra una Blanc davvero bella e sensuale, e sopratutto in grado di affrontare anche ruoli impegnativi.
Gli anni 70 rappresentaziono la consacrazione e un periodo di intenso lavoro; si parte dal 1970 con Con quale amore con quanto amore di Festa Campanile, girato accanto alla Spaak.

Erika BlancLa Blanc in La lunga mano del padrino

Un altro ruolo di contorno, quello di Zora, donna all’apparenza forte e disinibita per passare ad un horror che la rende decisamente popolare, La terrificante notte del demonio, film distribuito con più titoli in cui la Blanc, truccata in  maniera tale da apparire davvero una creatura demoniaca, recita una parte molto credibile che diverrà con il passare degli anni un autentico cult per i fans dell’attrice stessa.
Nel 1971, anno decisamente importante per lei, dopo La casa delle mele mature di Tosini arriva il personaggio di Susie in La notte che Evelyn uscì dalla tomba, diretto da Emilio Miraglia che rappresenta la fusione di più generi, gotico, horror,thriller, in cui ancora una volta ha un ruolo da cattivona, seguito da L’uomo più velenoso del cobra di Bitto Albertini, un altro lusinghiero successo.

Erika BlancLà dove non batte il sole

Sono anni d’oro, per il cinema italiano, che mostra un’invidiabile salute ma sopratutto mostra anche tante idee, voglia di creare; il pubblico risponde bene, anche perchè la tv ha ancora solo due canali, e il cinema rappresenta ancora il vettore di svago più importante.
La Blanc, grazie alle sue doti peculiari già descritte e sopratutto grazie anche alla capacità di poter interpretare tutti i ruoli cinematografici, dal comico al drammatico, lavora con sempre maggiore alacrità; arrivano così
il western Il suo nome era Pot, di Demofilo Fidani e Dandolo, L’amico del padrino di Agrama,poi I senza Dio di Roberto Bianchi Montero, un altro western.

Un raro fotogramma tratto da La portiera nuda, film introvabile

Il desiderio principale della Blanc era viaggiare e viene accontentata; le avrie produzioni la portano spesso in giro per il mondo, sopratutto in Turchia.
C’è un aneddoto,raccontato dall’attrice, che la vede protagonista di una precipitosa fuga da un albergo perchè la produzione del film che interpretava la lasciò senza soldi, con conseguenze immaginabili.
Nel 1972 interpreta al fianco di Orchidea De Santis il personaggio di Azzurra in Amore e morte nel giardino degli dei di Scavolini; il film è un piccolo gioiello, anche interpretativo, ma non ebbe il successo che meritava, nonostante un ottimo plot e le belle prove delle due artiste protagoniste.
Intanto la commedia sexy esplode come fenomeno cinematografico e la Blanc interpreta alcuni film del filone; entra nel cast di Bruna, formosa, cerca superdotato per tango a Milano di Alberto Cardone, un brutto film nel quale recita accanto ad un’altra star della commedia sexy, Femi Benussi, storia incentrata sulle squallide avventure di un playboy di provincia che fa credere di essere un grande seduttore.

Erica Blanc in Cosi dolce, così perversa, di Lenzi (nel fotogramma, alle spalle Jean Luis Trintignant)

Un tantino migliore è invece il film di Nando Cicero Bella, ricca, lieve difetto fisico cerca anima gemella, nel quale è la moglie di un tipo che seduce donne con problemi fisici per sbarcare il lunario, ma che alla fine verrà tradito proprio da Rosaria (il personaggio interpretato dalla Blanc) con una splendida modella (Marisa Mell) che non è una donna, ma un uomo.
Con Peter Lee Lawrence, lo sfortunato attore destinato poi a morire giovanissimo per un cancro al cervello interpreta Giorni d’amore sul filo di una lama, di Giuseppe Pellegrini e sempre nel 1973 lavora, sull’onda del successo riscosso dai decamerotici, in una storia boccaccesca, Primo tango a Roma – Storia d’amore e d’alchimia, che si segnala principalmente per una sequenza di nudo in cui la Blanc mostra uno splendore fisico davvero invidiabile.

Erika BlancLa terrificante notte del demonio

El juego de adulterio

Il ruolo successivo è quello di una prostituta picchiata dal suo pappone nell’ottimo Tony Arzenta, di Duccio Tessari, girato accanto a Delon, storia drammatica di un ex killer che cerca inutilmente di uscire dal giro e che finirà ammazzato davanti ad una chiesa. Non è un ruolo importante, tuttavia funziona da passepartout, come lettera di presentazione.
Dopo un parte in La porta sul buio, due produzioni spagnole El juego del adulterio di Joaquín Luis Romero Marchent e El kárate, el Colt y el impostor di Antonio Margheriti, western interpretato accanto al mitico Lee Van Cleef.

Erika Blanc

Siamo nel 1974, epoca di massimo fulgore dell’industria cinematografica, la Blanc lavora con Naschy in Una libélula para cada muerto, in L’ammazzatina di Ignazio Dolce e in Bello come un arcangelo, accanto a Buzzanca, attore che girava film a ripetizione dopo il successo di Il merlo maschio.
Nel 1975 la Blanc ha 32 anni; è una donna molto bella, ha fascino, nell’ambiente cinematografico è molto stimata. Ha un legame forte con il compagno della sua vita, l’attore Alberto Lionello, con il quale formerà poi anche un sodalizio artistico in ambito teatrale.

Con quale amore, con quanto amore

Rallenta inevitabilmente la sua attività cinematografica, compare in un memorabile servizio fotografico senza veli per una nota rivista riservata ai soli uomini, in cui mostra un fisico mozzafiato.
I film degli anni 1975,76 e 77 sono davvero poca cosa; la Blanc interpreta Il domestico, accanto ad un Buzzanca ormai replica di se stesso, in seguito lo squallido Giochi erotici di una famiglia per bene diretto da Francesco Degli Espinosa su soggetto dell’ineffabile Polselli,il mediocre La padrona è servita, nel ruolo di una donna dai robusti appetiti sessuali che tenta di sedurre il figlio di un industriale volgarotto che ha affittato un’ala della villa di famiglia,La portiera nuda di Cozzi e il discreto L’Amantide, dramma famigliare in cui è la moglie di un libertino finito sulla sedia a rotelle, diretto da Amasi Damiani.

Attenti al buffone

L’unico film degno di nota di questo periodo è Attenti al buffone, di Bevilacqua, girato accanto a Manfredi, alla Melato e a Eli Wallach.
Il ruolo della Blanc è davvero ridotto, interpreta infatti una prostituta che partecipa ad una penosa orgia con degli ex fascisti radunati a casa di Wallach, anche lui ex gerarca.
Progressivamente, abbandona il cinema anche se compare ancora in un cameo nel film a episodi Io tigro tu tigri egli tigra, ultimo film degli anni settanta girato dall’attrice.
La Blanc lavorerà d’ora in poi in teatro, anche se comparirà in qualche film, sporadicamente: si tratta di Pourvoir, di Patrice Enard (1981), poi nel ruolo della moglie di Merola in Carcerato, regia di Alfonso Brescia, in Mak pigreco 100, un terrifante esempio di cinema italiano di fine anni 80, periodo in cui la crisi dello stesso è acutissima e appare quasi irreversibile.
Da quel momento la Blanc comparirà in importanti produzioni televisive e sopratutto in film di ottimo livello, a cominciare dallo spendido Le fate ignoranti di Ozpetek, passando per Il più crudele dei giorni (2003), film diretto da Ferdinando Vicentini Orgnani dedicato ad Ilaria alpi, la giornalista uccisa in una vicenda dai confini poco chiari in Somalia e in Cuore sacro, sempre diretta da Ozpetek.
In questo film una intensa e bravissima Blanc interpreta la mamma della giornalista; non contenta, appare anche in produzioni tv di ottima fattura come le fiction Lo zio d’America 2,Fratelli,Carabinieri.
Attrice e donna anticonformista, la Blanc ha attraversato 40 anni di cinema ritagliandosi un posto importante, anche se misconosciuto da alcuni critici; va detto però che le nuove generazioni degli stessi la apprezzano oggi proprio per quella personalità carismatica, quella capacità di trasmettere emozioni nonostante l’attrice sia ormai sulla soglia dei 70 anni.

Erika BlancRiusciranno i nostri eroi a ritrovare…

Continua a fumare la pipa, è ancora una donna dal gran fascino, anche se con vezzo tipicamente femminile, tende a rimarcare la sua età.
Una donna dal gran fascino, che conserva ancora oggi un mucchio di fans che la ricordano con affetto per il suo passato e che ne ha acquisito di nuovi, sopratutto tra i giovani, molti dei quali nati ben dopo il periodo di massimo fuglore della sua carriera.

Erika BlancTony Arzenta (di spalle, Alain Delon)

Erika BlancRed killer

Erika BlancLe fate ignoranti

Erika BlancLa rossa dalla pelle che scotta

Erika BlancOperazione paura

Erika BlancL’uomo più velenoso del cobra

Erika BlancCon Montesano in Io tigro, tu tigri egli tigra

Erika BlancIl giustiziere sfida la città

Erika BlancCon Lando Buzzanca in Il domestico

Erika BlancGiorni d’amore sul filo di una lama

Erika Blanc1000 dollari sul nero

Erika BlancL’attrice in un’intervista realizzata per Eurotika!

Uno splendido nudo dell’attrice

Erika Blanc

Agente A77 missione Bloody Mary, regia di Sergio Grieco (1965)
Da 077: intrigo a Lisbona, regia di Tullio De Micheli (1965)
La vendetta di Lady Morgan, regia di Massimo Pupillo (1965)
Agente S03 operazione Atlantide, regia di Domenico Paolella (1965)
Colorado Charlie, regia di Roberto Mauri (1965)
Deguejo, regia di Giuseppe Vari (1965)
Django spara per primo, regia di Alberto De Martino (1966)
L’uomo dal pugno d’oro, regia di Jaime Jesus Balcazar (1966)
Operazione paura, regia di Mario Bava (1966)
Le spie uccidono in silenzio, regia di Mario Caiano (1966)
Tecnica di una spia, regia di Franco Prosperi (1966)
Un milione di dollari per sette assassini, regia di Umberto Lenzi (1966)
1000 dollari sul nero, regia di Alberto Cardone (1966)
Gangster per un massacro, regia di Gianfranco Parolini (1967)
Per 50.000 maledetti dollari, regia di Juan De La Loma (1967)
La più grande rapina del West, regia di Maurizio Lucidi (1967)
Tom Dollar, regia di Marcello Ciorciolini (1967)
La vendetta è il mio perdono, regia di Roberto Mauri (1967)
Il magnifico Tony Carrera, regia di Juan De La Loma (1968)
Riusciranno i nostri eroi a ritrovare il diamante più grande del mondo? (1968)
Sette volte sette, regia di Michele Lupo (1968)
Spara, gringo spara!, regia di Bruno Corbucci (1968)
Summit, regia di Giorgio Bontempi (1968)
Testa da sbarco per otto implacabili, regia di Alfonso Brescia (1968)
Con quale amore, con quanto amore, regia di Pasquale Festa Campanile (1969)
Così dolce… così perversa, regia di Umberto Lenzi (1969)
Io, Emanuelle, regia di Carlo Canevari (1969)
La casa delle mele mature, regia di Piero Tosini (1970)
L’uomo più velenoso del cobra, regia di Adalberto Albertini (1970)
La notte che Evelyn uscì dalla tomba, regia di Emilio P. Miraglia (1971)
La mano lunga del padrino, regia di Nando Bonomi (1971)
La terrificante notte del demonio, regia di Jean Brismè (1971)
La rossa dalla pelle che scotta, regia di Renzo Russo (1972)
I senza Dio, regia di Roberto Bianchi Montero (1972)
Tony Arzenta, regia di Duccio Tessari (1973)
Bella, ricca, lieve difetto fisico, cerca anima gemella, regia di Nando Cicero (1973)
Giorni d’amore sul filo di una lama, regia di Glauco Pellegrini (1973)
Primo tango a Roma, regia di E Gicca Palli (1973)
Il giustiziere sfida la polizia, regia di L Klimowsky (1973)
Le streghe nere, regia di A Hoven (1973)
Amore e morte nel giardino degli dei, regia di Sauro Scavolini (1974)
Il domestico, regia di Luigi Filippo D’Amico (1974)
I figli di nessuno, regia di Bruno Gaburro (1974)
Là dove non batte il sole, regia di Antonio Margheriti (1974)
Bello come un arcangelo, regia di Alfredo Giannetti (1974)
L’ammazzatina, regia di Ignazio Dolce (1975)
Giochi erotici di una famiglia per bene, regia di Francesco Degli Espinosa (1975)
La portiera nuda, regia di Luigi Cozzi (1975)
L’amantide, regia di Amasi Damiani (1976)
L’amico del padrino, regia di Frank Agrama (1976)
Attenti al buffone, regia di Alberto Bevilacqua (1976)
La padrona è servita, regia di Mario Lanfranchi (1976)
Io tigro, tu tigri, egli tigra, regia di Giorgio Capitani (1978)
Carcerato, regia di Alfonso Brescia (1981)
Pourvoir jeunes filles à vendre, regia di Pierre Euard (1981)
Sogno di una notte d’estate, regia di Gabriele Salvatores (1983)
Mak p 100, regia di Antonio Bido (1987)
Body Puzzle, regia di Lamberto Bava (1992)
Voci, regia di Franco Giraldi (2001)
Ilaria Alpi – Il più crudele dei giorni, regia di Ferdinando Vicentini Orgnani (2002)
Le fate ignoranti, regia di Ferzan Opztek (2001)
Francesco (2002)
Poco più di un anno fa-Diario di un pornodivo (2003)
Cuore sacro (2005)
Una sconfinata giovinezza (2010)


La terrificante notte del demonio

Erika Blanc

Così dolce così perversa

Erika Blanc

La notte che Evelyn uscì dalla tomba

Erika Blanc



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