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ERMANNO VOLTERRANI legge “Signora dei Filtri”

Creato il 25 agosto 2011 da Patrizia Poli @tartina

Cara Patrizia,ho terminato ieri di leggere il tuo lavoro e, come promesso, mi accingo a rivelarti ciò che ne ho ricavato, da lettore, sia ben chiaro!

Il romanzo rispecchia una padronanza dell’argomento che le reminescenze scolastiche non mi avrebbero consentito di seguire in toto tuttavia ho colmato le inevitabili lacune grazie a qualche aiuto su internet (non molti a dire la verità!). Ciò non significa che le cognizioni mitologiche siano strettamente necessarie per seguire la trama… è una mia deformazione, quella di sviscerare ogni argomento in cui mi trovo coinvolto e cercare, per quanto possibile, di colmare le mie numerosissime lacune. La storia scorre lineare e ben articolata, spesso coinvolgente, specialmente quando descrivi episodi chiave quali l’esecuzione di Morgar (e la conseguente metamorfosi di Medea-bambina da figlia del sole a figlia della dea e della notte) o la prima volta con Giasone o ancora le sensazioni della madre-assassina, sul finale. I sentimenti provati dai protagonisti, compreso quelli dei comprimari, sono genuini e rappresentati con autenticità laddove la figura di Orfeo risalta, secondo me, su tutte le altre senza esclusione alcuna. È lui che saltuariamente rimette in ordine intervenendo nella narrazione con il proprio diario (giustamente in prima persona), stimolando quelle pause che consentono di fare il punto della situazione, di respirare con regolarità: grande personaggio! Inoltre, sembra di provare in prima persona le sensazioni che Argo trasmette al proprio equipaggio, Giasone in primis, tuttavia, se mi consenti un piccolo appunto, la descrizione dei componenti dell’armo è quasi didattica e, forse, avrebbe potuto essere maggiormente diluita per tutta la durata del viaggio. E poi, sempre attingendo dalle (ahimè) lontane reminescenze scolastiche… non è un po’ presto per parlare di agorà (e quindi di polis) e di stato (”riempi d’oro le casse dello stato” - dice Pelia a Giasone)?

In conclusione ti posso assicurare (bada bene, da lettore: ti ripeto!) che “La signora dei filtri” è davvero un lavoro ben realizzato e ritengo che chiunque possa avvicinarvisi senza difficoltà ed apprezzarne l’intreccio per quello che, alla fine, rappresenta: un romanzo, ancorché mitologico, di avventura, amore e gelosia all’ennesima potenza.

Brava!

Ti abbraccio
Ermanno


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