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Ermes

Creato il 28 aprile 2011 da Renzomazzetti
dalla cella.

dalla cella.

Cara mamma e famiglia Ho visto il babbo, Lina e Giuseppina ma credo che loro non mi abbiano visto. Anche se non mi vedi non star male. Dio buono ci esaudirà. Pregalo. Mamma pensa che tutto ha un fine. Bacio tanto te, babbo e Lina. Bacioni anche a Giuseppina. Ti penso sempre mamma. Cari genitori, per me è giunta l’ora suprema. Non piangete, pregate il buon Dio per noi. Non piangete il mio corpo ma pregate per l’anima mia. Bacioni a te mamma, babbo, Lina. Addio. Tanti bacioni e addio a Giuseppina. Vostro Ermes. [biglietto trovato, dopo la Liberazione, nascosto tra i calcinacci di una parete della cella]. Ermes Ferrari di anni 22, maestro elementare, partigiano, torturato, fucilato dalle Brigate Nere il 17 aprile 1945, dietro il muro di cinta del cimitero di Reggiolo, con Arnoldo Avanzi.

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IGNOMINIA

Lo straniero non sapeva tutto

di quei monti e di quelle colline

non sapeva tutto di quelle pianure.

Lo straniero si smarriva

nei labirinti dei centri antichi

non trovava gli sperduti paesini.

Lo straniero non conosceva quel sentiero

né il sicuro nascondiglio

dove bambini giocarono e ragazzi si uccisero.

Il fascio littorio

Salò e le camicie nere

furono barbarie e distruzione.

Antigone salvò quei neri cadaveri

dalla furia dei perseguitati assassinati

nell’aldilà dove non si perdona.

L’eterna oscurità detenga le spie

e i servitori dei tiranni dannati

nell’infernale pozzo dei traditori.

Nessun civile perdono sia concesso

al morto non uguale al morto

solo rigoroso ricordo.

Ancora sanguinano innocenti ferite

e cumuli di coscienze tremanti

testimonianze perenni

per non ricadere nell’ignominia.

-Renzo Mazzetti-

 

inferriate.

inferriate.

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