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ERNESTO FERRERO, DISEGNARE IL VENTO, Einaudi

Creato il 29 aprile 2011 da Atlantidelibri
Emilio Salgari, the famous Italian writer of &...

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ERNESTO FERRERO, DISEGNARE IL VENTO, Einaudi

Nel 2011 ricorre il centenario della morte di Emilio Salgari. Nel fiorire di pubblicazioni, mostre, convegni spicca per qualità letterarie l’opera di Ferrero (già premio Strega nel 2000 con “N”).  Il romanzo parte dalla fine di Salgari, suicida con un harakiri che pare uscito da uno dei suoi romanzi, e compie un viaggio nel passato, attraverso ricordi e testimonianze,  per ricostruire la vita di un personaggio amatissimo dal pubblico ma in realtà  per quasi tutti i suoi lettori poco più di un nome.  A parlare sono soprattutto la moglie Ida, e Angiolina figlia di un produttore di liquori sinceramente affezionata a Salgari e interessata ad apprendere da lui i segreti della scrittura. E poi i figli i vicini di casa e una folla di personaggi: medici esploratori giornalisti pittori. Sullo sfondo l’Italia di inizio 900 avviata verso la modernità e il progresso tecnologico rappresentato dalle prime automobili, dai dirigibili, dal cinema e dall’esposizione universale di Torino 2011 .
Mescolando documenti reali a finzione Ferrero restituisce una identità ad un uomo che aveva fatto dei suoi racconti il suo più forte legame con il mondo.
Con le parole dell’autore:
“Il cronista ha ricordato la vita ritiratissima che il novelliere conduceva, campando del frutto dei suoi racconti.Chi non ricordava di aver letto, con molto entusiasmo negli anni dell’adolescenza e con vivo compiacimento anche più tardi, le straordinarie avventure di viaggio, i romanzeschi racconti di strane peripezie fantastiche in lontani paesi, che si divoravano in certi vistosi volumi dalle copertine sgargianti e dalle illustrazioni a tinte vivaci, sui quali era scritto, tra mille arabeschi, quel nome simpatico a tutti ? Ebbene, di lui che tanto dilettava le menti giovani avide del nuovo, dell’insolito e dello straordinario, di lui e della sua vita poco si sapeva. Tutti pronunciavano quel nome, ma nessuno si curava dell’uomo. Eppure, garantiva il cronista, la sua vita era stata delle più avventurose.”



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