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“Ero cattivo. Lo sapevano tutti.” Angelo frequenta la terza media e non può fare a meno di essere cattivo. Lo è sempre stato e sempre lo sarà: ne è fermamente convinto. Un giorno però esagera, ma non avrebbe voluto che le cose andassero così. A volte il male non si può controllare, e Angelo si trova costretto a lasciare scuola e famiglia per recarsi in campagna, in una comunità di recupero. Lì padre Costantino lo accoglie con il suo sorriso disarmante, pronto a perdonare i dispetti, la violenza e la cattiveria …, ma il ragazzo non si fida, abituato ad essere picchiato da un padre incapace di comunicare, non crede di avere diritto ad essere una persona degna di rispetto. Antonio Ferrara scrive Ero cattivo per le edizioni San Paolo e ci racconta il disagio adolescenziale: con sensibilità e attenzione conduce Angelo alla scoperta di un mondo diverso dalla sua quotidianità: vivere con padre Costantino, la cuoca Margherita e altri “tipi sbarellati” (Mara, Leo e Nicola) è una sfida per lui. Angelo cresce, matura scontrandosi con le ingiustizie della vita, con il dolore, la solitudine e la morte. Il prete è diverso dagli altri adulti, si fida dei suoi ragazzi e nonostante la sua bontà sia per lui profondamente irritante, Angelo capisce che, con l’aiuto della sua nuova “famiglia”, può tentare di allontanare la cattiveria. Ma serve un obiettivo, per vivere ci vuole sempre un obiettivo e Angelo deve trovare il suo: avere un cane. Selvaggio aiuterà il suo nuovo padrone ad affrontare le giornate e pian piano la rabbia lascerà posto a nuovi sentimenti prima sconosciuti. Libro straordinariamente bello, che porta il lettore ad instaurare un rapporto empatico con Angelo: non è un nemico sul quale puntare il dito, ma un amico da capire e a cui insegnare a guardare se stesso e ciò che lo circonda con occhi nuovi. Non siamo di fronte ad un racconto edulcorato: di strada Angelo ne deve fare ancora tanta, ed è una strada impervia, ma grazie a Costantino potrà salire su quella corriera e andare via con la consapevolezza che esiste un mondo che può far sorridere.Chiara Serra
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