Già, per fortuna sì. Il respiro di Maurizio si è fatto di nuovo vivo.Claudio usa proprio queste parole.Il mio respiro si è fatto di nuovo vivo.Vivo io, vivo lui.I suoi occhi mi sorridono e comprendo che Claudio è una brava persona.Anzi, no, non è solo una brava persona.È un uomo.Sono stato davvero fortunato ad incontrarlo.Passo il resto del pomeriggio a ringraziarlo e a raccontargli la mia lunga convalescenza, poi a ringraziarlo, poi a raccontargli e poi a ringraziarlo e ancora a raccontargli.Povero Claudio, non so quante volte gli ripeto le stesse cose.Ma non posso fare altro, non ci riesco.È il solo modo che conosco per dirgli grazie.Ma Claudio non si sente un eroe: è solo un agente della stradale che macina chilometri ogni giorno, senza sentirsi addosso la fatica:
Claudio va avanti così e non si sente un eroe.L'ho capito stando insieme a lui, giocando con i suoi figli, ascoltando la sua passione per il proprio lavoro. Si sente solo uno che ha fatto solo il suo dovere. Stop.Ora, dopo il primo incontro nel 2012, Claudio e Maurizio sono diventati amici:
Questi ultimi mesi della mia vita mi hanno insegnato cose che non sapevo.
Per esempio che esistono persone come Claudio.Che quando incontriamo alcuni poliziotti siamo in buone mani.Che molti di loro sono dei veri e propri angeli custodi.Che la vita è appesa a un filo e va rispettata e amata, anche e soprattutto per questo.Che ogni giorni va vissuto come se fosse l'ultimo.Che io esisto finché respiro.Che le persone che si hanno vicino sono le più preziose e ogni tanto vale la pena di ricordarglielo.Concetti che devo a lui, a cui posso dire grazie.Claudio, il mio eroe personale.Perché gli eroi esistono davvero e a volte vestono la divisa della polizia di Stato.
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