Amore e Yoga, erotismo e ascesi mistica, passione sensuale e distacco dai sensi: nell’Induismo sono due poli opposti eppure sono anche indissolubilmente intrecciati. E’ un paradosso che ruota intorno a due concetti: “kama” (ardore erotico) e “tapas” (ardore ascetico). Due concetti che l’Induismo mostra fusi nel dio Shiva, l’asceta erotico per eccellenza, Signore dello Yoga che però viene rappresentato spesso con il lingam (il fallo) in erezione. Cerchiamo di capire il significato di questo legame fra amore e yoga, e di questa rappresentazione di Shiva.
Shiva, Signore dello Yoga. La pietra davanti a lui rappresenta il lingam (fallo) ed è chiamata appunto Shivalingam
In sanscrito, kama significa desiderio. Nel senso più ampio del termine: kama è il desiderio di possesso delle cose e quindi la radice del nostro attaccamento al mondo, che produce il karma e ci costringe a reincarnarci dolorosamente di vita in vita. Ma kama indica anche il desiderio erotico, la passione sensuale e generatrice di vita: kama significa sia Eros sia Amore e infatti la personificazione di questo concetto, il Dio dell’Amore, si chiama appunto Kama.
Secondo l’Induismo, solo rinunciando al desiderio e distaccandoci dal mondo possiamo uscire dal ciclo delle rinascite. Ma come? Per mezzo dell’ascesi dello yoga. Ed ecco il punto centrale: l’ascesi dello yoga produce un ardore interno, un “calore ascetico”, che contiene una “potenza” chiamata tapas. Ma anche il kama, l’ardore erotico, contiene in sé una “potenza”, e tapas e kama sono due facce della stessa medaglia, due aspetti della stessa “potenza”: l’ardore ascetico può trasformarsi in ardore erotico e viceversa. L’uno non esiste senza l’altro. Perciò Shiva, il Signore dello Yoga, ha il fallo eretto: perché la potenza della sua ascesi può generare il mondo. Yoga e Amore sono intrecciati.
P.s.: A chi avesse voglia di approfondire questa affascinante materia raccomando un bellissimo libro della grande indologa Wendy Doniger: “Shiva, l’asceta erotico”, pubblicato da Adelphi.
(Quella che avete letto sopra è la mia rubrica MilleOrienti apparsa sul numero di maggio del mensile Yoga Journal).