Erri De Luca ci racconta per esempio che nell'ebraico ci sono verbi maschili e verbi femminili. Forme speciali separano i due sessi. E quando, nelle traduzioni, leggiamo "non ammazzare", in realtà l'ebraico dice un "non ammazzerai" rivolto a un tu maschile. Come se fosse un dato di fatto che uccidere è cosa di uomini, pressoché in esclusiva.
Dice Erri De Luca che le lettere ebraiche sono femminili. Sono come le cellule di un albero, l'albero (maschile) della Torà.
Perciò è vivo e mette fuori getti nuovi a ogni lettura, in ogni generazione. Perfino la scrittura sacra, l'ambito più strettamente maschile, è costituito di vita femminile grazie alle lettere
Poi cita una frase di von Hofmannstahl, che piace molto anche a me:
La profondità va nascosta. Dove? In superficie
E aggiunge:
L'ebraico è profondo a prima vista
Mi piacciono le lingue di cui si possa dire così.