ESA Rosetta: a 10.000 chilometri dalla cometa 67P il nucleo diventa binario

Creato il 15 luglio 2014 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Oggi 15 luglio, solo 10.000 chilometri separano la sonda dell'ESA Rosetta dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Domani la sonda eseguirà il terzo dei quattro "burns" (accensioni dei propulsori) chiamati "Far Approach Trajectory" (FAT), condotte una volta alla settimana tra il 2 e il 23 Luglio.
Quello di domani inizierà alle 13:36 CEST, durerà circa 26 minuti e ridurrà la velocità di Rosetta, rispetto alla cometa, di 11 m/s rispetto alla cometa.

Terminata questa fase di avvicinamento, ci saranno altre due accensioni, il 3 e il 6 agosto rispettivamente, chiamate "Close Approach Trajectory” (CAT).

Così, Rosetta avrà ancora 22 giorni di tempo per coprire il 99% della distanza che ad oggi la separa ancora dalla cometa.

Il piano è quello di portare la sonda ad appena 10 chilometri di altitudine sulla superficie di 67P ma ancora sono molte le incognite, tra cui la massa della cometa, il suo campo gravitazionale e le attività che dovranno essere programmate.

A quel punto, la situazione dovrebbe essere più o meno questa:

Credit: ESA

In questa rappresentazione in scala, Rosetta con i pannelli solari aperti raggiunge i 32 metri, ossia, meno dell'1% delle dimensioni della cometa il cui nucleo misura circa 4 chilometri.

In realtà, però, il nucleo si sta rilevando un po' diverso rispetto ai modelli ricavati dalle osservazioni terrestri passate.

A fine giugno era di appena 4 pixel nelle foto scattate dalla sonda ma un primo vero assaggio è arrivato il 4 luglio con una sequenza di immagini riprese a 4 ore distanza l'una dall'altra, dalla Narrow Camera di OSIRIS, quando Rosetta si trovava a 37.000 chilometri di distanza dal suo target.

Con quella visuale, la superficie della cometa iniziava ad occupare circa 30 pixel, con ogni pixel pari a 0,7 chilometri.

Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Da queste immagini, 67P ha iniziato a sfoggiare una forma piuttosto irregolare ma le ultime foto rilasciate (per errore con un po' di anticipo!) hanno iniziato a creare agitazione in rete.

Io ho fatto appena in tempo a vedere il comunicato che appariva fino a pochi minuti fa in questa pagina del CNES http://www.cnes.fr/web/CNES-fr/11305-rosetta-rendez-vous-avec-la-comete-churyumov-gerasimenko.php e a salvare l'immagine (ma non il testo ed uno screenshoot), quando l'aggiornamento del 15 luglio è scomparso!

Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Il nucleo è sicuramente binario, una sfida considerevole per il team di missione, soprattutto per l'atterraggio di Philae, in programma l'11 novembre, che potrebbe risultare più complesso del previsto.

Stay tuned per nuovi aggiornamenti su questo post!

Aggiornamento 16 luglio 2014

In attesa di leggere un articolo dedicato sul Blog di Rosetta, un amico mi ha segnalato che la notizia pubblicata ieri sul sito CNES è ancora disponibile tramite Google Cache.


Il post descrive il nucleo di 67P come un oggetto costituito da due lobi collegati di grandezza diversa.
Le sue dimensioni, 4 x 3,5 chilometri, sembrano essere molto vicine alle stime precedenti ricavate dalle osservazioni del telescopio spaziale Hubble e Spitzer.


Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Gli astronomi hanno già osservato le immagini radar di corpi con una configurazione simile ma questa è la prima volta che abbiamo ottenuto delle immagini del genere, destinate a diventare ancora più definite nelle prossime settimane.

Secondo Philippe Lamy (LAM/CNRS/Aix-Marseille Université) e il suo collega Nicolas Thomas (Università di Berna), questa configurazione binaria "ben illustra i processi chiave di accrescimento dei piccoli corpi che hanno portato alla formazione del nostro Sistema Solare come lo conosciamo oggi. Le analisi preliminare indicano che i due elementi del nucleo di 67P Churyumov-Gerasimenko si incontrarono ad una velocità di circa 3 m/s per agganciarsi insieme".

Eric Jurado, responsabile delle operazioni per Philae presso il CNES, spiega che "la navigazione attorno ad un tale corpo non dovrebbe essere molto più complessa di quanto non lo sia attorno ad un nucleo di tipo sferico irregolare ma l'atterraggio del lander Philae potrebbe essere più difficile, in quanto questa forma limita potenziali zone di atterraggio".


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