ESA ROSETTA sveglia anche per OSIRIS: fotografata la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko

Creato il 28 marzo 2014 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Credit: ESA © 2014 MPS for OSIRIS-Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

La sonda dell'ESA Rosetta, risvegliata il 20 gennaio alle 19:17 ora italiana, dopo 31 mesi di ibernazione nello spazio profondo, il 20 e il 21 marzo ha scattato le prime immagini del suo target, la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, con le fotocamere dello strumento OSIRIS (Optical, Spectrocopic and Infrared Remote Imaging System).

Le foto sono le prime della cometa riprese dalla sonda dal giorno del risveglio e tra le più recenti disponibili dal mese di ottobre 2013, quando 67P era sparita dietro il Sole dal nostro punto di osservazione.
Ricomparsa a fine febbraio, era stata di nuovo avvistata dai ricercatori del Max Planck Institute for Solar System Research (MPS) in Germania e dell'European Southern Observatory (ESO) con l'aiuto del Very Large Telescope.

Gli scatti sono arrivati a sorpresa.
Dalle ultime notizie rilasciate in occasione del risveglio della sonda, non mi aspettavo ancora un'immagine della cometa.
Questo era apparso in un tweet di @ESA_Science il 20 gennaio scorso:

First real images of #Rosetta's target comet #67P are expected for Spring 2014. All pics available in our Flickr set: http://t.co/Z9u2MqXsTb

— ESA Science (@esascience) 20 Gennaio 2014

OSIRIS è uno degli 11 strumenti a bordo della sonda ed è dotato di due fotocamere: una Wide Angle Camera (WAC), per una visuale più ampia, e una Narrow Angle Camera (NAC), con una risoluzione più elevata per riprese focalizzate.
OSIRIR fornirà dettagli sulla geologia della superficie della cometa, la sua gravità, massa, forma e struttura interna, sulla sua atmosfera polverosa e gassosa e sul plasma.

L'immagine in apertura riprende 67P/Churymov-Gerasimenko nella costellazione di Ofiuco, scattata con la WAC il 20 marzo, da 5 milioni di chilometri di distanza.
La casella bianca indica, invece, la porzione di cielo fotografata dalla NAC (immagine in basso) il 21 marzo e questo fa comprendere bene le diverse capacità visive dei due obiettivi.
L'immagine ravvicinata, mostra più nel dettaglio quel punto molto luminoso che appare nel quadrato indicato sull'immagine WAC, il brillante ammasso globulare M107.

Credit: ESA © 2014 MPS for OSIRIS-Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

La sonda però si trova ancora troppo lontano dal target per risolvere la luce di appena un pixel e gli scatti hanno richiesto dai 60 ai 300 secondi di esposizione. I dati, poi, hanno viaggiato 37 minuti attraverso lo spazio per raggiungere la Terra, dove il download è durato più di un'ora per immagine.

"Finalmente vedere la nostra destinazione dopo un viaggio di dieci anni attraverso lo spazio è una sensazione incredibile", dice Holger Sierks, delMax Planck Institute for Solar System Research in Germania, scienziato del team OSIRIS. "Queste prime immagini scattate da una distanza enorme mostrano che OSIRIS è pronto per la prossima avventura".

Rosetta fotografò 67P/Churymov-Gerasimenko l'ultima volta 3 anni fa, prima di cadere in letargo, con una una lunga esposizione di oltre 13 ore, da una distanza di 163 milioni di chilometri.
Le immagini le ricordiamo in questa animazione che mostra un progressivo zoom sul target, sfruttando un frame, il primo, acquisito dall'European Southern Observatory (ESO) e le foto WAC dello strumento OSIRIS, scattate il 25 e 26 Marzo 2011.

Credit: ESA 2011 MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA and Yuri Beletsky / ESO

Rosetta, dopo aver viaggiato per 10 anni nello spazio, raggiungerà finalmente il suo target principale della missione nel mese di agosto.

Ora la sonda sta trascorrendo le sei settimane di messa a punto degli strumenti di bordo, che si stanno pian piano risvegliando dall'ibernazione.
Ad OSIRIS spetterà il compito di continuare a scattare foto dedicate alla navigazione, per perfezionare la traiettoria ed ottimizzare il rendezvous.

Attualmente, Rosetta è su una rotta che, se invariata, la porterebbe oltre la cometa, ad una distanza di circa di 50.000 chilometri, con una velocità relativa di 800 metri al secondo.
Saranno necessarie una serie di manovre critiche che partiranno nel mese di maggio per ridurre gradualmente la velocità fino ad 1 metro al secondo con un avvicinamento entro i 100 chilometri per la prima settimana di agosto.

Da maggio ad agosto, Rosetta si avvicinerà talmente tanto alla cometa che la sua dimensione nelle foto passerà da poco meno di un pixel a ben 2000 pixel, equivalente ad una risoluzione di circa 2 metri per pixel.
Osservazioni che permetteranno di determinare la velocità di rotazione e la forma del nucleo per le successive fasi della missione, quando Philae diventerà il primo lander ad atterrare sul nucleo di una cometa.

E proprio mentre sto completando questo post, Rosetta dovrebbe eseguire il comando inviato la settimana scorsa per risvegliarlo, per cui non ci resta che attendere il buongiorno!

Command to wake lander @Philae2014 was sent last week, will be executed on board @ESA_Rosetta tomorrow at 07:00CET pic.twitter.com/0ugGMYHRdL

— ESA Operations (@esaoperations) 27 Marzo 2014

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