Esami di maturità

Creato il 20 giugno 2012 da Chiosaluxemburg @ChiosaLuxemburg


I miei ricordi della maturità sono bellissimi. Era il 1990. Passai la famosa notte prima degli esami a casa, insieme ad un caro amico. Dormimmo insieme, nella stessa stanza. Di tutto parlammo meno che di crisi. Allora non c’era nessuna crisi, solo una sana fifa. 
Oggi i ragazzi che hanno appena svolto la prova scritta alla maturità, non solo vivono una crisi mondiale che coinvolge l’Italia in modo devastante, ma fra i vari temi da scegliere, se ne sono trovato anche uno che riguarda proprio questa sciagurata crisi. La maggior parte di loro ha scelto quello.
Provo a immaginare cosa avranno scritto. Delusione? Speranza? Soluzioni? Semplici discorsi sentiti in casa, o sciocchezze assortite? Magari cose più mature della loro maturità non ancora “formalmente” raggiunta.
La curiosità è tanta: vorrei leggere quei temi, sapere cosa pensano, cosa sperano quei ragazzi. Potrei rimanere deluso, questo è possibile. È se invece, facendo la somma delle varie idee e impressioni, scartando i compitini e i luoghi comuni, dovessi trovare un’ispirazione, magari una semplice intuizione? Forse proprio quella che manca ai nostri governanti? Non me ne stupirei. No. Più passa il tempo e più capisco che il nostro paese è eternamente all’esame di maturità, e non sapremo mai se sarà capace di superarlo.
Che cosa dimostra lo scandalo degli esodati? (e nessuno si azzardi a parlare di “buccia di banana su cui è scivolato il governo”; sarebbe a dir poco riduttivo), che se questi sono i professori, allora noi eterni maturandi possiamo stare tranquilli: sbagliamo pure il tema, tanto a giudicarci ci sono dei dilettanti.
Si. Lo scandalo degli esodati dimostra che siamo nelle mani di un equipe di tecnici che si sono spacciati per professori, e magari in teoria saranno anche qualificatissimi, ma nella pratica sono degli asini. È facile giudicare quando non ci si mette la faccia, ma nessun altro governo tecnico o politico aveva commesso un errore così grossolano. Ora Monti, Fornero e soci dovranno renderne conto e se non troveranno una soluzione a breve si potrebbe rischiare la crisi di governo.
 Intanto giovani virgulti della nostra politica propongono soluzioni geniali: Berlusconi dice che “ uscire dall’euro non sarebbe una bestemmia”: http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/459328/. Ma lui è abituato a bestemmie “contestualizzate”, come ebbe a dire monsignor Fisichella, dunque può anche decontestualizzarne qualcuna. E poi si sa, Berlusconi è diventato un pedissequo imitatore di Grillo ( o forse è il contrario), dunque nulla di strano se arriva in ritardo ad esprimere un concetto che il leader del M5S, altro maturando coi capelli bianchi, propone da diverso tempo. 
Se i greci (rispetto ai quali noi siamo l’Eldorado), non hanno avuto il coraggio di tornare alla dracma, è perché sapevano bene che ci sarebbe stata una svalutazione della moneta senza precedenti( http://www.corriere.it/esteri/12_maggio_15/grecia-urne-soldati-banche-frattini_73fdd612-9e97-11e1-b8e5-2081876c6256.shtml )
Ci rendiamo conto che a pagare per un’eventuale uscita dall’euro sarebbero innanzitutto gli anziani e i risparmiatori? Come se non fossimo già stati colpiti abbastanza dalla riforma pensionistica.
Dimenticavo: fra i temi proposti ai maturandi di quest'anno c'era anche quello di ordine generale: "avevo 20 anni, non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita". Con tutto il rispetto per Paul Nizan, autore della frase in questione e amico di Jean Paul Sartre (uno fra i miei scrittori preferiti), credo che si potesse scegliere anche qualcosa di più rassicurante.
I maturandi del prossimo anno però stiano tranquilli. Noi di Caffèscorretto abbiamo in anteprima già qualche soffiata sui titoli dei temi 2013 (che tempismo!): "commenta la seguente frase di Antonio Fogazzaro: " le cose non sono mai così terribili da non poter peggiorare";  " i 7 sigilli dell'apocalisse: esegesi e pentimento "; " profezia dei maya: un errore di calcolo?"; "affinità e divergenze fra la vostra squallida esistenza  e quella di un pur sempre ben remunerato agente finanziario di moody's"

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