Esami di stato.

In questi giorni è stato pubblicato il calendario delle materie degli esami di stato dell'anno scolastico 2011-2012 che avranno inizio il 20 giugno 2012. Esattamente 51 anni fa anch'io ho provato la grande emozione di essere giudicato da una Commissione esterna composta da professori provenienti da diverse Regioni d'Italia. Ricordo che il professore di latino e greco, romano, era stato preceduto da una fama non tanto piacevole per cui molti miei compagni si avvicinavano a lui con trepidazione e paura. Nei giorni precedenti alla mia interrogazione di greco avevo notato che questo professore faceva leggere e tradurre aprendo il libro verso la fine (quell'anno come opera in versi avevamo in programma  IONE, tragedia greca di Euripide, composta da circa 700 versi . Questa in sintesi la trama della tragedia:  IONE: figlio di Suto, re d'Atene, e di Creusa, figlia di Eretteo. Euripide, nella sua tragedia Ione, chiama Ione figlio di Creusa e di Apollo che la sedusse segretamente in una grotta sottostante i Propilei di Atene. Quando nacque il figlio, Creusa non volle allevarlo e lo abbandonò in un cesto, fra le rocce. Apollo allora chiese a Ermete di condurre il bambino a Delfi, dove venne affidato e allevato dalla Pizia del tempio.Creusa passò poi a nozze con Suto, ma questa unione restava sterile. Suto, dopo molti indugi, decise di chiedere all'oracolo delfico come potesse assicurarsi un erede. Con suo grande stupore si sentì rispondere che la prima persona che avesse incontrato uscendo dal tempio sarebbe stato suo figlio. Quella persona era il figlio di Creusa, che Suto chiamò Ione poiché l'aveva incontrato "sulla via" (Ion in greco significa "colui che va"). Suto, ricordandosi di certe orge bacchiche svoltesi a Delfi molti anni prima, giunse alla conclusione che poteva certamente avere generato Ione con qualche Menade, e lo adottò. Ione non poteva certo contraddirlo e lo riconobbe come padre. Ma Creusa si irritò al vedere che Suto aveva ora un figlio mentre essa era rimasta sterile, e tentò di uccidere Ione offrendogli una coppa di vino avvelenato. Ione, tuttavia, libò dapprima agli dèi, e una colomba calò dal cielo per assaggiare il vino versato. Subito la bestiola morì e Creusa cercò asilo presso l'altare di Apollo. Quando l'infuriato Ione tentò di strapparla dall'altare, la sacerdotessa intervenne e gli spiegò che egli era figlio di Creusa e di Apollo, benché Suto dovesse continuare a credere d'averlo generato in una Menade. Creusa, nel vedere il cesto nel quale aveva abbandonato il bambino e che la sacerdotessa aveva conservato, finì col riconoscere il figlio). Nel corso dell'anno però non eravamo riusciti a completare l'opera; avevamo letto e tradotto fino al verso 500-550 per cui negli ultimi 150 versi si brancolava nel buio e assistendo alle interrogazioni dei compagni ho notato in loro un certo imbarazzo nel leggere e tradurre. Per non compromettere l'esame allora ho escogitato un piano: ho strappato gli ultimi tre fogli del libro in modo che se il professore lo apriva verso la fine come aveva fatto nei giorni precedenti, la fine per me era il verso 450-480 per cui ero sicuro di superare l'esame brillantemente. Nel fare questa operazione i miei compagni cercavano di dissuadermi perchè se il professore se ne fosse accorto mi avrebbe cacciato in malo modo mandando all'aria il sacrificio di un anno di studio. Ormai l'avevo fatto e quando il professore fa il mio nome mi presento tranquillo (apparentemente!) mentre i miei compagni stavano col fiato sospeso per vedere come andava a finire. Come volevasi dimostrare il professore apre il libro verso la fine ed io comincio a leggere e tradurre senza esitazione ed in maniera quasi perfetta. Al termine si complimenta con me e con un sorriso mi dice:" Può andare.......Bravo". A questo punto i miei compagni in attesa di essere interrogati facevano a gara per avere il mio libro, visto che l'operazione, rischiosissima, per la verità, era riuscita ed io prima di uscire dall'aula lo lasciato sul banco e me ne sono andato. Quell'anno ho superato l'esame di stato a Luglio e ricordo che il professore Vincenzo Caratozzolo di Bagnara, corrispondente di un quotidiano di cui non ricordo il nome, ha riportato la notizia con la mia foto nel giornale. Allora, 51 anni fa, superare l'esame di stato a Luglio era impresa non facile: pochi ci riuscivano, ed io sono stato uno di questi.