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Esami, Otelli e Prati Fioriti

Creato il 26 giugno 2012 da Luciusday

Ieri non si può dire che sia stata una giornata iniziata per il verso giusto. Dopo l'essermi addormentato tardi la notte prima, ancora carico della vittoria dell'Italia ai quarti, e aver saltato una lezione alle 8 di mattina (la materia è tanto interessante quanto il prof noioso), vengo a sapere che avrò un esame il giorno del compleanno. Come se non bastasse, mi viene detto da amici che per tale esame vengono riconosciuti meno crediti di quanti me ne aspettassi; ciò significherà fare un esame in più o, cosa più probabile, doverlo integrare in qualche modo. A tutto questo si aggiunge un tempaccio nuvoloso e un gran mal di testa. Risultato: me ne vado via dall'università un'ora prima del previsto, senza badare a nulla se non al mio iPod che ormai si è impallato su (nel senso che da una settimana non ascolto altro che) questa canzone:

Il tempo di una mezz'oretta di sonno e sono già fuori casa incamiciato e ingiaccato (insaccato?) per andare all'Opera di Frankfurt con il nostro attivissimo e eclettico coordinatore Erasmus: stavolta ci ha proposto l'Otello di Verdi. Assieme a me: C-Man con la ragazza, Montaje, Distanza (studentessa bulgara che è abituata a parlarti sempre a un palmo dal naso), K. (soprannome ancora da trovare). Comparsa di altri studenti tedeschi tra cui Mascella.
Anche se rivisitata secondo una chiave abbastanza moderna, è stata una bella rappresentazione. Certo, tolti 20 minuti all'interno del primo atto in cui mi si chiudevano gli occhi dal sonno, la tizia accanto a me a cui a un certo punto ho dato una gomitata e lei si è spostata su un posto vuoto terrorizzata dal sottoscritto, e che stavo morendo dal caldo, è filato tutto per il meglio.
Alla fine dello spettacolo C-Man ha saputo suggerirci un buon cinese in zona; in particolare ha scelto delle specialità e ognuno ha provato di tutto un po', tramite il classico centrotavola girevole. Il cinese è sempre la soluzione migliore quando si ha una fame da lupi e si vuole spendere poco. Inutile dire quanto abbia mangiato.
Al ritorno verso il binario ci aspetta una mezz'ora di attesa prima del prossimo treno, che è un regionale e ci mette un po' prima di rientrare alla base. A metà percorso Montaje si ricorda di avere in borsa un computer, lo apre con l'intenzione di un probabile Solitario, ma alla fine dietro mia proposta ci mettiamo a giocare a Prato fiorito (al secolo Campo Minato); solo che nessuno tranne me aveva mai imparato a giocarci. Spiegare come funziona non è semplice, tanto meno lo è in tedesco.
"Qui c'è un uno, quindi vuol dire che nelle otto caselle attorno c'è una e una sola bomba."
"Quali otto caselle?"
"Vedi queste attorno?"
"Ma sono nove!"
"Sì, aber se levi il numero centrale..."
"E dillo!" "Ma lo spazio vuoto?"
"Also, vuol dire che non ci sono nè bombe né numeri."
"Ma quindi sono inutili?"
"Ma no, si parte da lì e dagli angoli!"
"E la bandierina?"
"La metti col click destro."
"Ma quante bombe ci sono?"
"Warte mal... 10."
E così via. Tra risate, pulsanti premuti a caso, bombe (fiori pardon) scoppiati e numeri individuati finalmente arriviamo in stazione. Mi daranno due ECTS (crediti) in più se gli dico che so giocare a Prato Fiorito? Ok, sono le due e ho sonno, anzi ho voglia di gelato e sono senza gelato.
Pulchra vobis;)
LuciusDay (ovvero la sua salute mentale fortemente "minata" e la sua fame)

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