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ESAURIRE, KOBZA; Schiele; Perle; Tommaso

Creato il 27 gennaio 2012 da Chinalski

Parole a confronto

Esaurìre
Dal latino exhaurire, composto di ex-, che indica compimento, e haurire ‘attingere, vuotare’; propriamente ‘svuotare’.
Verbo transitivo [io eSaurisco, tu eSaurisci ecc.].
1. Vuotare completamente: esaurire un pozzo petrolifero.
Consumare sino all’ultimo, finire (anche figurato): esaurire le provviste, una sorgente; esaurire la propria pazienza.
2. Debilitare, spossare, fiaccare: una fatica prolungata esaurisce chiunque.
3. Portare a termine, svolgere interamente: esaurire un compito, un incarico; esaurire le indagini.
Trattare a fondo, in ogni particolare: esaurire un argomento.
4. (marina) Far uscire l’acqua dai locali interni di una nave.
5. (chimica) Estrarre totalmente da una data sostanza, con opportuni procedimenti, i principi attivi o ciò che interessa.
6. (disusato) attingere.

Esaurìrsi
Verbo riflessivo o intransitivo pronominale.
1. Restare totalmente privo del proprio contenuto: la miniera si è esaurita; l’accumulatore si è esaurito, non è più in grado di fornire l’energia elettrica.
Consumarsi del tutto (anche figurato): la prima edizione si è già esaurita; la sua inventiva si va esaurendo.
2. Detto di persona, perdere la propria forza creativa: è uno scrittore che ormai si è esaurito.
Logorare le proprie energie fisiche e mentali; ammalarsi di esaurimento nervoso o fisico: lavora troppo, finirà con l’esaurirsi.

Esauriènte
Dal latino exhauriente(m), participio presente di exhaurire.
Participio presente di esaurire.
Aggettivo.
1. Che tratta in modo compiuto un argomento: una trattazioneesauriente. Sinonimi: approfondito, completo.
2. Convincente, decisivo: una prova esauriente.

Esaudìre
Dal latino exaudire, composto di ex-, che indica compimento, e audire ‘udire, prestare ascolto’.
Verbo transitivo [io eSaudisco, tu eSaudisci ecc.].
1. Accogliere, soddisfare: esaudire un desiderio, un voto, una preghiera; se tu già m’esaudisti peccatore, / perch’or non m’esaudisci penitente? (Campanella).
2. (disusato) Ubbidire.

Una (parola) giapponese a Roma

Kobza ['kobza]
Voce russa di origine tartara.
Sostantivo femminile invariabile.
(musica) Antico strumento popolare, simile al liuto, dapprima con due corde poi aumentate fino a diventare otto.

Come si dice Schiele?

Si dice Alcìde, e non Àlcide.

Perle dai porci

"Cosa pensare di esaudiente, come spesso mi scrivono gli aficionados del mio sito quando gli mando una risposta che esaudisce i loro dubbi?"

Era Mario Cacciari. Ve l’ho mai detto che ha un sito di giardinaggio? www.nelgiardino.it. Scrivetegli, e verrete esauriti.

Tommaso Feleri! Chi era costui?

Quinto indizio
Già, perché in questo caso potremmo parlare di un periodo turbolento, dove c’era chi riteneva che fosse suo compito riunire le tere dell’Europa sotto il suo impero. E che si lanciò perciò in una invasione spericolata e senza speranze di successo.
La catastrofe era perciò ampiamente annunciata, ma non di meno fu terribile. E con essa anche il ridimensionamento delle presunte capacità strategiche del condottiero su enorme, fino a fargli commettere errori marchiani, come un qualsiasi generalucolo senza qualità.



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