Amici, sono libero. Hanno aperto la porta della mia prigione, e sono escito. Respingo, naturalmente, da me, l’amnistia. Mi sento puro di colpe verso il paese, unico padrone che io riconosca, e la <clemenza> regia non è merce per me. Chi vorrebbe avvilire l’anima nostra con quella, avrà un giorno bisogno della clemenza della nazione. Non accettando l’amnistia, non intendo giovarmi dei suoi benefici. Ripiglierò dunque, tra pochissimi giorni, volontario, la vecchia via dell’esilio. Dolente, ma sereno e fermo nella mia fede, e certo che i grandi fati di Italia devono un dì o l’altro compirsi, tenderò da lontano l’orecchio a udire – presto, finch’io viva, ad accorrere – se dalla sacra, comunque or profanata Roma o da un angolo qualunque d’Italia, sorga una voce che accenni a generosi fatti e rinannelli la rotta tradizione di libertà repubblicana e di solenne missione europea. -Giuseppe Mazzini- Livorno, 18 ottobre 1870.
//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
ALL’ ITALIA
Italia, Italia, ahi non più Italia! Appena
Sei tu d’Italia un simulacro, un’ombra;
Regal donna ella fu di gloria piena,
Te vil servaggio omai preme ed ingombra:
Cinte le braccia e i piè d’aspra catena,
Già d’arte nebbie e fosche nubi ingombra
L’aria appar del tuo volto alma e serena,
E i tuoi begli occhi orror di morte adombra!
Italia, Italia, ahi non più Italia! Oh quanto
Di te m’inresce! E quindi avvien ch’io volga
Le mie già liete rime in flebil canto.
Ma quello, ond’io più mi querelo e dolgo,
E’ che de’ figli tuoi crudeli intanto
Vede il tuo male e ne gioisce il volgo.
-Alessandro Marchetti-
(1631 - 1714)
Lancio la proposta per istituire un giorno della memoria dedicato a tutti I nostri fratelli connazionali emigrati all’estero e costretti di spostarsi anche all’interno della Patriai lasciando I luoghi natii. Renzo Mazzetti.
(commento in tvZAP alla canzone per Sacco e Vanzetti nella trasmissione anno zero.)