Abbiamo contattato in esclusiva Fabio Montecalvo, presidente della FM Communication, uomo FIFA, ora impegnato nella produzione del suo primo film per il cinema.
Nella lunga intervista rilasciata ai nostri microfoni, ha spaziato dalle recenti elezioni della presidenza FIFA, allo scandalo che ha coinvolto Blatter e Platini, dalla sua esperienza come produttore cinematografico alla situazione della Serie A e delle italiane in Champions League.
Buongiorno Montecalvo, lei nel mondo del calcio e dei media nell’ultimo periodo è conosciuto come “uomo Fifa”, spesso fotografato al fianco dei più grandi, da Blatter a Platini, da Ronaldo a Messi. Che ruolo ricopre precisamente, e che ha rapporti personali ha con loro? Si sa che non è cosa da tutti giorni poter scambiare delle battute con ad esempio i giocatori più forti del mondo…
La ringrazio, intanto, per il bellissimo complimento. Semplicemente, FM COMMUNICATION lavorerò sullo sviluppo delle campagne di comunicazione di alcune ‘Iniziative Speciali’ (come si usa dire nel mondo dei media), all’interno del mondo Fifa. Probabilmente già sui prossimi mondiali di calcio.
Conosco, in effetti, molti top player, non solo calciatori, ma anche dirigenti appunto. È sicuramente emozionante, è il sogno, credo, di ogni bambino sopratutto del Sud, quello di chiacchierare con il proprio idolo, con il proprio calciatore preferito. Io per esempio, da ragazzino, sognavo Platini e Maradona. Negli ultimi anni poi, ho avuto la fortuna di incontrarli entrambi. Due mostri sacri, due vere stars del football; differenti, ma due grandi uomini.
– La settimana scorsa ci sono state le elezioni per il nuovo presidente FIFA ed ha trionfato ‘l’uomo della palline’ Gianni Infantino. Lo conosce? Per chi faceva il ‘tifo’ lei? E perché?
Certo, ho avuto modo di conoscere anche il nuovo presidente Fifa, noto come “l’uomo delle palline”, perché spesso incaricato dellle estrazioni in ambito dei sorteggi sulle competizioni internazionali; ma conosco meglio chi è arrivato secondo; il ‘tifo’, di contro, non lo manifestavo per nessuno, nel senso che gli stessi, sono tutti uomini di grande spessore ed esperienza. Sono contento per il nuovo presidente perché sarà una presidenza targata anche ‘made in Italy’. Ripensandoci bene, simpatizzavo per Michele Platini, prima della grande ‘trappola’
– Con la nuova presidenza, cosa e come cambierà?
Su questo non le saprei dare una immediata risposta. Ma di certo, date le origini tricolori del buon Infantino, di Brescia precisamente, città in cui sto producendo un film per il cinema, e che si sta girando nella Casa di Reclusione di VERZIANO, mi auguro si riporti la nostra federazione ai fasti di un tempo.
– Cosa ne pensa del caos in cui sono stati coinvolti Blatter e Platini?
Preferisco un ‘no comment’. So soltanto che Platini è un grande Signore e credo fermamente che sarebbe diventato troppo potente ai vertici del calcio mondiale. Con i miei partners, stiamo seriamente pensando alla realizzazione di un lungometraggio sulla sua vita, trappola inclusa…”Le Piège”.
– Quante possibilità hanno Juventus e Roma di passare il turno in Champions League? Squadre che conosce molto bene poiché è stato recentemente a vedere entrambe
La Juventus, che sempre sostengo, con l’amico Antonio Conte prima, e mister Allegri poi, è davvero un club costruito in stile “made in europe”, a 360 gradi. Ha dimostrato cuore e carattere contro il Bayern Monaco. Non sarà facile. Ma non sarà impossibile.
La Roma è in grande rispolvero grazie alla cura Spalletti (caso Totti a prescindere); potrebbe stupirci.
– Punto sulla Serie A e il calcio italiano…
Il calcio italiano dovrebbe meglio sfruttare le ldbe (local disadvantaged business enterprise) del marketing internazionale per spingere i fatturati e sviluppare “progetti” (termine mnemonico spesso usato senza senso dal pianeta italiano del pallone) con mezzi e managers di rango più elevati, se vorrà essere più competitivo in Europa e non finire nella eccessiva internazionalizzazione, magari con una federazione che inizia a parlare cinese, arabo o russo.
Per quanto concerne il campo, la Juve ci sta insegnando e confermando cosa significa essere squadra e cosa vuol dire sudare e vincere. Ma dovrà stare attenta al grande Napoli, che conta da sempre, su uno straordinario dodicesimo uomo, la sua caliente e fedele tifoseria.
Tra i club di media classifica ma con enormi potenzialità, nonostante i risultati poco convincenti nelle ultime prestazioni, mi piace parecchio il Genoa. Un club in stile inglese. Come il suo stadio

Simone Castelli
