Source Wikipedia, author Bogaerts Rob/Anefo
Ho chiesto a Giuseppe Leuzzi di scriverlo questo ritratto per il sito… e quella che segue è la sua risposta…. che pubblico ringraziandolo. RB
È difficile scriverne. Era onesto, acuto, colto, curioso, sensibile, al tratto, nel giudizio, nell’espressione. Tutto in modo “estremo”, cioè naturale. Con una capacità unica di attenzione al reale. Anche perché di vocazione presto cosmopolita. Descrisse l’avvento dell’elettronica a cui si lavorava negli Usa, della digitalizzazione-compressione dei testi e di quello che sarebbe stato internet, una trentina d’anni fa sull’“Espresso”.
Una specie di compagno nobile di strada. Uno con cui ho condiviso, come in automatico, e anche tentato di abbozzare, delle idee di cose che lui invece realizzava: il romanzo neo gotico (finto storico), l’editoria a pagamento (“Il pendolo di Foucault”), il complottismo del suo penultimo “romanzo”, “Il cimitero di Praga”, e il giornalismo deviato dell’ultimo, “Numero zero” – questi ultimi un po’ tirati via: la polemica lo aveva sopraffatto, lo sdegno (era scherzosamente amaro da ultimo). Come un gemellarità, fra uno capace e uno no. Una sintonia dell’anima che legavo alle scuole dai salesiani, ma non sono sicuro che lui le abbia fatte – scuole a loro modo laiche, applicate allo sport, il teatro, la musica (la cura di sé).
L’ho incrociato socialmente, una o due volte, affabile, dotto e semplice, con un gilettone scozzese di lana molto colorato, a Milano, dove ho lavorato un paio di mesi nell’inverno-primavera del 1969. Incuriosito, sul faceto, dall’invasione dei fumetti erotici e delle riviste porno nelle edicole dell’Italia timorata di Dio – ma non mi pare ne abbia fatto la semiologia. Questo prima di piazza Fontana, Valpreda, Pinelli, che lo impegnarono nelle denunce – che poi gli sono state rimproverate. L’ho rivisto a Roma, nel 1974 o 1975, a una festa all’ambasciata cinese, ma era con Furio Colombo, tutt’altra specie di intellettuale, suo compagno nell’esperienza Rai dei primi anni 1960, che rideva di me perché avevo una cravatta a strisce gialle, e lui si limitò a un saluto imbarazzato.
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Giuseppe Leuzzi – Giornalista (Repubblica, Il Foglio, Avanti!), autore di numerosi saggi socio-politici (l’ultimo, “Gentile Germania”, sul nostro potente vicino), e di almeno tre romanzi, “In virtù della follia”, “La gioia del giorno”, “Non c’è anarchico felice”, ha curato opere di Céline, Pound, Jean Paul.
Bibliografia
- (Gianaldo Grossi), La guerra del petrolio(Savelli, 1974)
- (Gianaldo Grossi), Iran, petrolio, violenza, potere(Mazzotta, 1975)
- Iran dopo la rivoluzione with Rahmat Khosrovi (1979, Lerici)
- Energia: per evitare la catastrofe (1980, Lerici)
- Il mondo non abita più qui (1989, Liguori) ISBN 8820718715
- Elezioni, istruzioni per l’uso con Sergio Romano (1992, Shakespeare and company)
- Mediobanca Editore (1997; Seam).
- Gentile Germania (2014; Robin Edizioni).