di Giulia Annovi
Vi è mai capitato di provare la sensazione di aver riflettuto così tanto da non riuscire più a trovare la soluzione del problema? A me un sacco di volte: penso troppo e con pensieri troppo contorti.
In questi casi, trovo la soluzione uscendo a fare due passi o andando in piscina a fare una nuotata. Voi direte: dove sta la novità? Alla fine pure i latini dicevano “mens sana in corpore sano”.
Un recente articolo di un gruppo di ricerca dell’Università dell’Arizona ha dimostrato che i latini avevano ragione. Sembra che il cervello dell’uomo primitivo abbia aumentato le sue dimensioni proprio in seguito al cambiamento delle attività umane. L’uomo cacciatore o raccoglitore ha iniziato a percorrere grandi distanze per trovare da mangiare e il cervello si sarebbe sviluppato per acquisire maggiori capacità di memoria e di cognizione dello spazio.
Ma non è tutto. Il nostro cervello ora ha un volume tre volte superiore a quello che ci aspetteremmo in base alle dimensioni del nostro corpo. Tuttavia, ha ancora bisogno di fare attività fisica. Lo sport favorisce la produzione di fattori di crescita cerebrali, le neurotrofine, che inducono la formazione di nuovi neuroni sia nei giovani che negli anziani.
L’attività fisica aumenta la capacità cognitiva. Nei giovani, un’attività fisica costante aumenta la memoria. Per gli anziani, lo sport può aiutare a mantenere capacità esecutive e memoria spaziale, oltre che a limitare il declino cerebrale.
A questo punto credo che uscirò a fare due passi.