di Francesco Gori
Gli ultimi giorni prima di Natale sono quelli a più alto tasso di stress da shopping natalizio. I regali dell’ultimo momento che si DEVONO fare, associati alla calca delle grandi occasioni, generano un vortice di energia che si respira in ogni angolo delle città.
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La piacevole “giratina” alla ricerca dell’oggetto perduto, quello che farà brillare gli occhi della fidanzata o sorridere i genitori, diventa via via che si avvicina il giorno fatidico, un impiccio bello e buono. E lo shopping natalizio si fa selvaggio, una vera e propria “caccia” con conto alla rovescia.
“Esco a fare gli ultimi regali” dici al compagno di casa, alla moglie, al cane, o a te stesso. Ma sai benissimo che non sono gli ultimi, perché lavoro e faccende quotidiane ti hanno ridotto a sfruttare l’ultimo tempo a disposizione, quindi “esci a fare i regali”, e basta. Monti in macchina diretto all’obiettivo-acquisto, e subito nel viale principale ti ritrovi in coda. Poco male, sarà questione di qualche minuto… Intanto puoi chiamare lo zio per gli auguri. Finita la telefonata di “Buon Natale e felice Anno Nuovo” ti accorgi che sei sempre lì. Piantato. Chiamiamo anche la nonna, vai!
Dopo una buona mezz’ora di coda il traffico si allenta e ti avvicini al centro commerciale, il Dio del commercio, dove chiedi e otterrai. Una vasta scelta che farà felice ogni componente della famiglia. All’entrata del centro commerciale ecco ancora una colonna di macchine. Ma scorre velocemente, per fortuna. Il problema principale si chiama PARCHEGGIO. “Non c’è posto, c*!”. Si comincia con le parolacce, si finisce con blasfemie varie, poco in tema col Santo Natale. Gira e rigira trovi il posto auto, a circa 1 km di distanza. Che vuoi che sia, un bel riscaldamento, visto il freddo! Entri dalla porta automatica e l’escursione termica ti invade ogni cellula: dai -5 ai 30 gradi in pochi secondi. Eccolo, il mega centro-c’ho-tutto-quello-che-ti-serve, covo silenzioso di virus stagionali.
Svicoli tra la fiumana di persone e ti scopri uno slalomista degno del miglior Alberto Tomba. Guardi l’orologio, sono passate due già due ore e – ops – non hai ancora borse al seguito. Ansia e smania ti assolgono tipo assalto al fortino, ma ecco, EUREKA! Lì c’è la gioielleria (bracciale), lì il Media-e-qualcosa (pennetta salva dati, Hd o decoder vari), accanto il negozio di abbigliamento (una sciarpa, un cappello, due calzini e perché no un paio di cosine intime come-si-deve), quello sportivo (ho l’amico fanatico di tennis), in fondo il video-game store (il gioco agognato, un break egoistico), al supermercato si chiude il giro (dolci, cioccolatini e cestini pronti in quantità industriale). Un raptus di follia compulsiva che in un’ora svuota tasche e mente.
È quasi ora di cena, via verso la macchina! “No, cavolo, il regalo per la bis-zia!”. Rapida inversione di marcia, sotterrato di doni, cerchi di accelerare e l’intoppo è servito: l’anziano con l’obbligata andatura lenta tappa l’unico spazio disponibile per un sorpasso sulla caterva di gente infestante, il vociare dei bambini è ormai un frastuono insopportabile, la musica “jingle-bell” sotto sotto ti ha frantumato i cosiddetti. Tra un carrello e un saluto a dèi d’ogni genere concludi l’ultima fatica di Ercole.
Rimane solo il tempo per un altro po’ di coda, prima del rientro a casa, sotto l’alberino addobbato a festa. Dentro ti sei portato un tasso di giramento accresciuto del 30%, una bella influenza che il 25 ti farà mangiare solo una pappetta, circa 10 km percorsi che fanno delle tue gambe dei bei tronchi natalizi.
Anche questo è Natale.
P.S. Soluzioni allo stress?
1) L’arte del riciclo
2) Dirigersi in negozietti artigianali “imboscati” e meno battuti dalla fauna
3) Prevenire è meglio che curare (cominciare i regali con ampio anticipo e diluirli nel tempo)
http://www.postpopuli.it/16970-esco-a-fare-gli-ultimi-regali-stress-da-shopping-natalizio/