Escursioni e responsabilità

Creato il 27 giugno 2012 da Gianlucaaiello
Un bel po' di anni fa, in una escursione ai piedi del Monte Rosa, partendo da Alagna Valsesia, con mia moglie ci imbattemmo in una comitiva parrocchiale di ragazzi dai 10 ai 15 anni che risalivano il fiume per arrivare al rifugio con relativo pianoro. La comitiva era molto numerosa, talmente numerosa che quando i primi erano già a destinazione, gli ultimi erano ancora a metà sentiero e proprio in un punto dove si seguiva il fiume con dei bei gradoni in salita.
Io ero con la nostra prima figlia nel marsupio e ricordo che tra gli ultimi della comitiva c'era un ragazzino un bel po' sovrappeso che faceva un po' di fatica a seguire il ritmo del gruppo. Ne approfittai per rallentare il mio passo, godermi il fiume e riposarmi per il mio peso. In pratica, da quando incrociammo il ragazzino, facemmo il resto del percorso insieme fino a destinazione. In coda al gruppo della comitiva non vedevo nessuno di una certa età che avesse una parvenza di responsabilità. Mi chiedo se non sia il casi di rivedere un po' certe cose. Le escursioni in montagna, per di più in giornate assolate, non sono uno scherzo neppure per gli adulti. Lasciare gruppi di ragazzi a persone inesperte e poco qualificate non mi sembra sia il caso. Tutto questo fa a pari con i tanti oratori che organizzano le scuole estive, ma dove spesso accade che bambini di 7-8 anni sono gestiti da ragazzi di 14-15 anni. Sinceramente, io non me la sento di fare finta di nulla. Peccato, perchè oratori e parrocchie sono importanti centri aggreganti per bambini e ragazzi, ma forse dovrebbero organizzarsi meglio.

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