Se devo proprio dirla tutti (lo so che non me l’avete chiesto, ma io voglio dirvela) mi sono proprio un po’ arrabbiata con Balotelli.
Da bresciana, vorrei che lui bresciano potesse essere un simbolo per la nostra provincia, un simbolo per molte cose.
Simbolo della nuova Italia multietnica, simbolo della bontà dell’adozione…
Potrebbe davvero essere tanto, perché credo che abbia anche un buon cuore.
Qui a Brescia si ricorda ancora quando con la sua mega-macchina si è presentato davanti al carcere con la ‘pretesa’ di entrare perché voleva far visita ai detenuti, fare un gesto buono.
Cuore, ma incapacità di stare alle regole; un po’ come i miei bambinoni che vedo tutti i giorni a scuola: buoni come il pane, ma senza un’educazione né la capacità di rispettare certi canoni che la convivenza civile ci impone.
Chiusa la parentesi sul caso ‘cuore’, quel che ho da dire è che mi spiace. MI spiace che una persona con così tante possibilità e con un cuore, si perda a fare il bambino viziato pestando i piedi se qualche cosa non è come la vuole lui (vedi l’ultimo gossip sull’aereo che non parte…).
Noi, poveri mortali, avremmo a volte tanto da dare, ma non abbiamo la stessa visibilità di personaggi pubblici, che si perdono in sé stessi e non fanno niente per gli altri.
Mi dispiace. Loro sono l’Olimpo, ma come gli dei greci anche i nostri divi son capricciosi, e l’uomo comune s’arrabatta.