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Esempi Virtuosi & Cattive Pratiche

Creato il 28 novembre 2014 da Pedroelrey

Un paio di giorni fa La Stampa ha pub­bli­cato “Il nuovo gala­teo de La Stampa su Face­book”, neti­quette per imma­gini dedi­cata alla com­mu­nity del gior­nale che riprende, ren­den­doli visi­va­mente, le linee guida per Face­book, e più in gene­rale per i social, che avevo scritto quando ad ini­zio anno ho col­la­bo­rato con il quo­ti­diano in que­stione in qua­lità di “tem­po­rary social media editor”.

Linee guida che, se si esclu­dono gli aspetti più ovvi quali insulti etnici, com­menti offen­sivi o dif­fa­ma­tori e osce­nità, sono una “neti­quette” che fac­cia da base comune per un con­fronto costrut­tivo e che, infatti, sin dai primi com­menti, è stata accolta posi­ti­va­mente nel com­plesso. Si tratta insomma della base affin­ché il dia­logo sia tale con la comu­nità di riferimento.

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A distanza di quasi un anno ormai dalla sua imple­men­ta­zione, e dalla rela­tiva gestione e mode­ra­zione su tale base, La Stampa resta l’unico dei quo­ti­diani nazio­nali o plu­ri­re­gio­nali ad aver seguito que­sta strada ed i risul­tati si vedono.

È il caso, giu­sto per avere degli esempi con­creti di rife­ri­mento tra quelle che sono le testate online con il mag­gior traf­fico, con il mag­gior numero di utenti unici nel giorno medio, di Repub­blica, del Cor­riere della Sera , di TGCom24 [che ha un social media policy ben nasco­sta], che quo­ti­dia­na­mente rice­vono con­te­sta­zioni alle noti­zie for­nite, accu­mu­lano innu­me­re­voli com­menti con ingiu­rie, minacce, paro­lacce, danno spa­zio a xeno­fo­bia e raz­zi­smo, e molto altro ancora, senza che nes­suno moderi, inter­venga, lasciando l’arena al caso come se non appar­te­nesse, come se quello spa­zio non  fosse pro­prio e non costi­tuisse parte del pro­prio brand, della pro­pria realtà dalla quale appa­iono com­ple­ta­mente alienati.

Stupro

É sem­pre pro­prio La Stampa a [di]mostrare — vedasi post sotto ripor­tato, e rela­tivi com­menti sia da parte dei let­tori che, soprat­tutto, del social media team del quo­ti­diano - che è pos­si­bile inter­ve­nire, dia­lo­gare, nel senso pro­prio del termine.

Il pro­blema, lo riba­di­sco, NON è l’algoritmo di Face­book. Il pro­blema è che nella stra­grande mag­gio­ranza delle testate nella pra­tica l’idea di com­mu­nity mana­ge­ment è ampia­mente sot­to­va­lu­tata o forse, peg­gio ancora, sco­no­sciuta. Auguri!

Pub­bli­ca­zione di La Stampa.

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