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Esercitazione di soccorso speleologico in una grotta invasa dall’acqua

Creato il 08 giugno 2015 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

I Delegazione Speleologica – Piemonte e Valle d’Aosta

XIII Delegazione Speleologica – Liguria

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

6-7 giugno 2015

Frabosa Soprana (CN) – Una complessa esercitazione di soccorso speleologico in una grotta invasa dalle acque di un torrente sotterraneo si è svolta il 6 e 7 giugno nella cavità Beppe Bessone nell’area carsica del Monte Zucco presso Frabosa Soprana (Cuneo).

In questi due giorni di esercitazione, i tecnici della della I Delegazione Speleologica del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (SASP) e della XIII Delegazione Speleologica del Soccorso Alpino e Speleologico Ligure (SASL) – entrambi parte integrante del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) – si sono addestrati nel recupero di un ferito infortunatosi in una grotta parzialmente sommersa dall’acqua.

Una prima squadra, dotata di speciali mute stagne oltre alla normale attrezzatura di progressione verticale in grotta, ha ricercato ed individuato il figurante che simulava un infortunio a 3.000 metri dall’ingresso. Dopo avergli portato il primo soccorso medicalizzato, la squadra di primo intervento lo ha stabilizzato e collocato in una barella appositamente sviluppata per questo tipo di soccorsi.

Mentre gli addetti alle comunicazioni realizzavano un collegamento telefonico lungo l’intero percorso, altre squadre di tecnici attrezzisti hanno preparato speciali dispositivi su corda che hanno permesso di issare la barella – accompagnata da una squadra di barellieri impegnati nel trasporto sui tratti orizzontali – fino alla zona non invasa dall’acqua.

Lungo il percorso, un lago sotterraneo è stato superato trasportando il ferito a bordo di uno speciale canotto. Qui un secondo gruppo di squadre ha preso in consegna la barella e l’ha issata lungo alcuni pozzi verticali fino alla superficie. Questo sotto stretto controllo del medico che ha seguito il ferito per tutta la durata dell’operazione monitorandone continuamente i parametri vitali.

Nonostante le difficoltà tecniche affrontate dalle squadre CNSAS, non ultime le difficoltà di comunicazione e coordinamento causate dal rumore prodotto dal rapido movimento delle acque sotterranee, tutte le operazioni si sono felicemente concluse domenica 7 giugno.

Questa complessa esercitazione ha permesso ai tecnici speleosoccorritori di familiarizzarsi con recuperi in ambienti resi ancor più ostili dalla presenza di falde sotterranee, di mettere alla prova in ambiente acquatico trapani, telefoni ed altre attrezzature elettriche speciali ed infine di verificare la perfetta interoperabilità di squadre miste di tecnici specializzati in recuperi aerei e subacquei.
I Delegazione Speleologica Piemontese e XIII Delegazione Speleologica Ligure in una esercitazione di soccorso congiunta all’interno di una grotta invasa dalle acque di un torrente sotterraneo.
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